DUE MESI CHE HANNO CAMBIATO LA FIORENTINA. ORA...

04.05.2018 14:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
DUE MESI CHE HANNO CAMBIATO LA FIORENTINA. ORA...
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Due mesi. Sono quelli appena passati dalla tragica morte di Davide Astori ad Udine. Due mesi che hanno cambiato il volto della Fiorentina, che hanno tolto una persona più importante di quanto si pensasse per tutta la squadra, per Stefano Pioli che si appoggiava molto alla comunicazione nello spogliatoio e all'esterno di cui era capace il suo capitano. Una morte che ha segnato profondamente i compagni che alla fine delle partite vanno ancora a rendergli omaggio con la mano sulla fronte come ad un capitano appunto, sotto la curva con i tifosi viola, per tenerne ancora più vivo il ricordo e per sottolineare quell'unità che tanto ha predicato il giocatore in vita. Con la squadra che ha fatto un patto: raggiungere l'Europa per lui.

E il ricordo è vivo ancora sui cancelli del Franchi, dove sciarpe e messaggi continuano ad arrivare e che coinvolge fiorentini e non; sono talmente tanti i cimeli, e sempre nuovi, che per ora non è stata trovata una collocazione vera e propria. Un ricordo che sarà ancora più vivo nella gara con il Cagliari, le due squadre che hanno ritirato anche la maglia numero 13 in suo onore. Il padre e i fratelli hanno continuato a seguire la Fiorentina, la mamma - che non ama uscire più tanto -solo a Reggio Emilia perché per tutti Davide è ancora in campo.

A Firenze, nella casa in centro, è rimasta a vivere la compagna Francesca Fioretti con Vittoria, aiutata però dalla madre Renata che le dà una mano con la bambina soprattutto quando ha impegni di lavoro di modella e di attrice (forse in autunno esce una fiction già programmata prima della morte di Davide). Tra qualche mese la Fioretti potrebbe però lasciare Firenze per trasferirsi probabilmente a Milano. Chi la conosce racconta che è molto provata ma che ha la forza di un aeroplano. Intanto proprio in questi giorni scadono i 60 concessi per ulteriori approfondimenti dalla procura di Udine al medico legale Carlo Moreschi insieme al cardiopatologo Gaetano Thiene. "Morte cardiaca senza evidenze macroscopiche" è stata la prima sentenza in attesa di capire ulteriormente perché il cuore del capitano si è arrestato due mesi fa. Almeno per elaborarne il lutto.