DOPPIA PERSONALITÀ
Di nuovo sulle montagne russe, solo che rileggendo l’ultimo mese della Fiorentina è impossibile non notare come le discese a rotta di collo siano molto più numerose di qualsiasi ripida salita. Ancora una volta la squadra di Italiano non riesce a dare continuità, abbandona le vesti sfavillanti di Braga e si ritrova alle prese con i soliti problemi di sempre al cospetto di un ordinato Empoli. Al netto dell’intervento del VAR, che toglie il gol di Barak ma restituisce il fuorigioco di Caputo sul raddoppio empolese, il buon avvio sfuma non appena la squadra di Zanetti affonda, trovando geometrie verticali che fanno a fette la difesa viola.
Nelle spiegazioni del dopo gara, quelle che arrivano dalla sala stampa e non da fuori il Franchi dove è il dg Barone ad affrontare in prima persona uno tra i tifosi più delusi, Italiano punta il dito sulla mancanza di precisione ormai diventata cronica, ma intanto sulle sue scelte si addensano nuove nubi. Nella gestione delle forze in una settimana di impegni ravvicinati il tecnico risparmia Dodò, Bonaventura e Castrovilli, ha Sottil ma ancora solo tra i convocati e oltre a dover fare a meno di Brekalo conferma Jovic. Solo che stavolta è tradito da un errore di Amrabat che certifica ulteriormente tutte le contraddizioni di una rosa diversamente assemblata rispetto all’anno scorso, anche in mezzo al campo, e tutt’oggi orfana dell’identità che era valsa il ritorno in Europa.
E’ nelle pieghe della rotazione d’interpreti (soprattutto in attacco) alla ricerca di un gioco che non c’è che si rinvengono le difficoltà e probabilmente le responsabilità del tecnico, ma è anche dalla qualità schierata dalla trequarti in su che dipendono i tanti tiri sprecati (27) di cui Italiano parlerà in sala stampa. Con due punti nelle ultime sei gare la classifica della Fiorentina peggiora a vista d’occhio e seppure l’aria di coppa abbia saputo trasformare questa squadra il cammino in campionato è ancora lungo, e pieno di ostacoli. Mai come adesso urge trovare in fretta una terapia che affronti la doppia personalità di cui pare soffrire questa Fiorentina.