DIFESA E ATTACCO, QUELLA SPROPORZIONE DA COLMARE

26.02.2018 00:00 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
DIFESA E ATTACCO, QUELLA SPROPORZIONE DA COLMARE
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Come in (quasi) ogni cosa di questo mondo, rimane piuttosto difficile cogliere solamente aspetti positivi dal successo conseguito ieri dalla Fiorentina sul Chievo. Da apprezzare e rimarcare il carattere mordace della squadra messa in campo da Pioli, che a differenza dell'avversaria è riuscita a mantenere la propria porta inviolata anche nella metà di tempo in cui era opposta alla direzione del vento, vero e proprio fattore ambientale assieme al freddo glaciale della domenica fiorentina. Quasi paradossale che per tornare alla vittoria al Franchi dopo tre mesi non sia servito il calore del pubblico, date anche le poche presenze sugli spalti. Difficile pensare altrimenti, data la rigidità atmosferica.

Oltre al primo gol su azione trovato da Biraghi, è in generale la compattezza del pacchetto difensivo ad aver lasciato le migliori sensazioni. Astori si sta esprimendo su livelli costanti, così come Pezzella sembra tornato a trovare più spesso l'anticipo rispetto alle ultime settimane. Anche Hugo ha ben figurato, ma come espresso anche sopra è l'unità di reparto ad aver sorpreso in maniera più positiva. Anche se la riserva delle cattive condizioni metereologiche, generalmente indatte per giocare è bene mantenerla.

Dall'altro lato della medaglia, però, si potrebbe applicare anche a parziale discolpa di un reparto offensivo ancora poco brillante. Poco oliato, anche forse perché i due interpreti designati da Pioli nel suo 3-5-2 appositamente ideato per l'occasione, non avevano di fatto mai giocato in tandem. Il tecnico gigliato li aveva provati lungamente in settimana, ma la preparazione non è stata poi ben trasformata in partita. Simeone e Falcinelli si sono scambiati spesso la posizione, hanno provato a dialogare, ma si sono trovati davvero raramente. Messa a paragone con l'alchimia difensiva, provoca quasi imbarazzo.