CORVINO, LOTTEREMO AI VERTICI, IL DS SARÀ CARLOS FREITAS. HO CERCATO JORGENSEN, NON RUI
È il giorno della presentazione di Pantaleo Corvino: il nuovo dg viola, accompagnato dal presidente Mario Cognigni, si è presentato nella sala stampa Manuela Righini del Franchi attorno alle 12:00 davanti a microfoni e taccuini. Queste le sue dichiarazioni più importanti: "Certi momenti vorresti che non finissero mai, perché ti senti a casa tua: ecco, questo lo provo quando sono qui a Firenze. Qui abbiamo condiviso in sette anni momenti belli e di sofferenza. Voglio iniziare oggi ripensando alle mie ultime partite qui, con le vittorie contro Siena ed Udinese con la squadra in sofferenza. Mi ricordo anche dello striscione apposto dalla curva Fiesole quando sono venuto qui da avversario per la prima volte, oppure della telefonata che mi ha fatto la famiglia Della Valle non appena ho chiuso il mio rapporto col Bologna. Oggi ho scelto di mettermi addosso la sciarpa di quello che era un grande tifoso, un vero signore... (Mario Ciuffi, ndr). In Italia ci sono poche proprietà solide come questa, pochi allenatori come il nostro sono davvero un valore aggiunto, i nostri calciatori sono di alto livello e per questo ringrazio Pradè per il lavoro svolto. Penso anche al settore giovanile che è tra i più importanti d'Italia e ad una tifoseria che vive in simbiosi con la squadra. Per me questa è una grande sfida perché non sarei venuto qui se non avessi sentito l'adrenalina addosso: con questi presupposti possiamo partire tutti insieme per provare a lottare per traguardi importanti. Se lavoriamo tutti insieme - come ho detto al mister - possiamo tutti provare a fare qualcosa che qui manca da un po' di tempo".
Sul budget di mercato in estate: "Parlando col mister, gli ho detto che dobbiamo rimanere al vertice, facendo gli straordinari sia lui in campo sia io nel mio lavoro. Gli obiettivi di questa società sono quelli di lottare per il vertice. La nostra volontà è quella di mantenere il nucleo migliore di questa squadra, parlare di budget mi pare fuori tema. Faremo tutto quello che possiamo fare in regola col fair play finanziario".
Se è tornato per fare meglio: "Siamo tutti ambiziosi qua, sia io che voi che i tifosi: siamo tutti in sintonia per fare un grande lavoro, a me piace stare in un posto in cui stia bene e dove c'è adrenalina. A Firenze mi sento davvero bene".
Su cosa è mancato per vincere un trofeo o cosa manca adesso: "In passato siamo stati vicini a raggiungere qualche traguardo, in Europa League abbiamo perso l'approdo in finale ai rigori, ci è andata male sia in Champions che in Coppa Italia. Non so cosa sia mancato nel passato: nel presente dico che dobbiamo cercare di lavorare per mettere qualcosa in bacheca. Ci vuole anche un po' di fortuna spesso".
Su quello che è il sogno che vuole fare con Firenze: "Il mio sogno è lo stesso dei nostri tifosi, questo sarà il nostro sforzo. Io ho una vocazione per il settore giovanile per cui lavorerò molto su questo".
Sui suoi collaboratori e Jorgensen: "Ci sarà un nuovo direttore sportivo in questo club, è una persona che ha fatto benisimo allo Sporting e al Panathinaikos: si chiama Carlos Freitas ed è portoghese: non era facile individuare una figura come lui e ancora oggi stiamo cercando delle figure altamente professionali che siano legate al mondo Fiorentina. Una persona che io e Cognigni abbiamo contattato è Martin Jorgensen perché sia di supporto a me e faccia anche da rappresentanza“.
Sulla ricerca di italianizzazione della squadra: "Quest'anno la Fiorentina arriva con la necessità di avere una rosa di 25 calciatori con 4 che vengono dal nostro settore giovanile e 4 italiani. Nel fare una analisi attenta di questa Fiorentina al momento, mi è molto dispiaciuto vedere tanti soluzioni per trovare 4 italiani dal nostro settore giovanile. Bernardeschi è una risorsa per il nostro settore giovanile e per la prima squadra: sarà un patrimonio anche per i prossimi anni".
Sulla figura di Rui Costa e se è stata cercata: "Io spesso chiedo di essere creduto: io stimo per tanti motivi Rui Costa ma visto che lavora nel Benfica non ho mai né pensato a lui né l'ho mai contattato. Volevo sentirlo per parlare semmai di calciatori ma non ho avuto nemmeno un contatto di questo tipo perché era occupato e non mi ha mai risposto".
Sui ritorni di qualche calciatore già passati da qua: "Con il mister in questo momento non abbiamo ancora messo a punto certi argomenti".
Se ha un titolo di un quadro per il suo ritorno a Firenze: "A me piace moltissimo l'arte povera: andando da Sousa in Portogallo, mi ha detto una cosa molto bella: io e lui - mi ha detto - saremo come due contadini che, alzandoci presto e mettendo insieme le nostre energie, lavoreremo insieme al massimo".