CON L'ACQUA ALLA GOLA

13.04.2012 01:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
CON L'ACQUA ALLA GOLA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Giorni difficili da dimenticare in Fiorentina. Tra l'incredulità di una vittoria a San Siro, la prima nell'era Della Valle, e la paura per una quota salvezza che sembra alzarsi di continuo. Quasi che il gruppo gigliato si trovasse ogni volta con l'acqua alla gola, e per giunta con un calendario per niente semplice. Roba che tra l'Olimpico di Roma, senza Amauri, e l'Inter di fronte al proprio pubblico (che non sembra essere propriamente un vantaggio di questi tempi) servirebbero almeno due imprese.

Rossi, nel mezzo, cerca di fare i conti con quello che ha a disposizione, e anche con un timore reverenziale che, almeno a giudicare dalle sue scelte sul campo, sembra contraddistinguere questo primo spezzone di stagione in viola. Come spiegare altrimenti la scelta di giocare con il Palermo con la stessa linea folta di centrocampo di Milano, e una difesa che a tratti era composta da cinque uomini? Qualcuno, in tal senso, ha anche storto il naso osservando che forse mercoledì sera si poteva osare di più, ma ormai questa è già acqua passata. Quella stessa acqua che continua a salire alla gola dei viola.

La corsa frenetica del Lecce impone la massima concentrazione. Sia nella squadra, che nel tecnico. Anche perchè poi, volendo andare a fondo nell'analisi, non è che la rosa a disposizione di Rossi offra fior di alternative. Senza contare che anche chi se n'è andato sembra dimostrare altrove di avere le pile scariche. Gilardino e Frey nel caos di Genova, Santana, Mutu e Comotto nel fanalino di coda Cesena, e Donadel di cui si sono perse le tracce a Napoli, sono tutti lì a dimostrare come la rivoluzione tanto annunciata in Fiorentina poteva e doveva essere ben più massiccia.

Perchè, evidentemente, quel ciclo di cui tanto si è parlato non solo era già esaurito da tempo, ma meritava un ricambio integrale. Totale. In tal senso, la Fiorentina, ha fatto altre scelte, ritrovandosi oggi a pagarne il prezzo con evidente disarmo. Perchè poi, a guardarla bene, la squadra vista contro il Palermo è la stessa espressione moscia della Fiorentina degli ultimi 2 anni. Ecco perchè, a tempo debito, servirà una vera e propria ricostruzione. A tempo debito, però. Perchè prima di tutto c'è da augurarsi che, da qui alla fine, qualche ultimo sussulto di vita da questa squadra possa arrivare prima che sia troppo tardi. Prima che quell'acqua sia più alta di tutto.