CIAO BORGO, Da stasera un impegno maggiore...
ATTACCANTE NATO, il titolo del libro di Gianluca di Marzio... questo il pretesto. Il salone de' 500 in Palazzo Vecchio alla presenza di tutte le istituzioni cittadine...questo il contesto. E poi Antognoni, Baggio, MIhailovic, Galliani, come tre anni prima erano lì tutti per lui. Come noi, più umilmente ma con lo stesso sentimento. Era il 4 maggio 2011, questo il racconto dell'epoca di Firenzeviola...
"Un impegno dell'ultimo minuto ed il timore di non farcela, di non arrivare in tempo. Nessuna ipocrisia: la cerimonia è in onore di Stefano Borgonovo, del suo libro, certo... ma la molla irresistibile è vedere insieme i due numeri 10 più grandi della storia viola: Giancarlo Antognoni e Roberto Baggio. Ed invece, sarà proprio quel numero 9 apparentemente appassito, inerme, prostrato da un destino più grande di lui che cambierà la mia giornata e, ne sono convinto, quella dopo, e quelle dopo ancora. Eh già, perchè ciò che ho visto, ciò che ho sentito dentro di me intorno alle 19, quando ormai l'evento volgeva al termine, è qualcosa di indelebile, qualcosa che mi arrichirà per sempre. Anche in questo caso, nessuna ipocrisia, nessuna enfasi da parte mia. Non lo consento, non lo merito, semmai vi dico...quanta voglia di piangere in quel momento, quanta voglia di brandire una bacchetta magica e tornare al campionato '88-'89, a sognare la fantastica B2.
Scusate, vado con ordine: è il momento dei saluti, delle frasi di circostanza, quando Stefano Borgonovo comincia a scrivere, con la forza dei suoi occhi, della sua anima. Il computer recepisce un breve messaggio: "Grazie di tu..." e poi si ferma. Fin troppo facile intuire, non importa che Stefano finisca la frase, anche perchè prima una "D", poi un'altra "D", prendono il posto della doppia "T", e poi della "O", necessarie a concludere la frase. Fateci caso, sulla tastiera di un computer la "D" e la "T" sono vicine, è facile sbagliare, ancor più facile per Stefano. Ma niente da fare, Stefano non molla, cancella gli errori, torna indietro e ci riprova. Ci riprova ancora. Ad un tratto mi accorgo che dalla "G" di Grazie sono passati almeno due minuti, e in sala si respira un silenzio assoluto, quasi di preghiera, in ossequio al dolore, alla sofferenza di una persona debole in apparenza, ma più forte di tutti noi messi assieme. Il pensiero va al minuto di silenzio in onore di Manuela Prandelli, in quel Fiorentina-Inter del 2 dicembre 2007. Oggi come allora: silenzio e basta. Del resto la gente è la stessa, è Firenze, ed in questo (lasciatemelo dire) siamo imbattibili. Intanto Stefano è sempre lì, che prova e riprova, ma nessuno ha fretta di andare, si aspetta finchè c'è bisogno. Alla fine le due "T" e la "O" appaiono sul monitor, "Grazie di tutto" si legge finalmente per esteso, ed un flebile applauso sottolinea l'impresa, ottenuta con volontà, con coraggio.
Qualche metro più in là, Baggio ed Antognoni stanno parlando tra di loro, sono stati i miei idoli, per loro ho tagliato come un pazzo il traffico di Firenze. Dovrei raggiungerli, magari fargli un'intervista, scambiare due parole. Ma non riesco a staccare gli occhi da quel monitor, da quella frase. Caro Roberto, avevi proprio ragione: Stefano Borgonovo col suo esempio, porta dei valori, arricchisce la vita di tutti noi. Ed io grazie a lui, da stasera, sono un uomo più ricco."