BORUC, Secondo e scontento
Le paturnie di casa viola hanno un nuovo protagonista. Atteso, a dirla tutta, perché il gran ballo dei portieri non poteva non lasciare qualche strascico. Artur Boruc ha lanciato il sasso senza nascondere la mano, mettendoci la faccia e dichiarando di non esser felice del suo ruolo di secondo. Parole al vetriolo, che certo non avranno fatto felice Firenze, nè soprattutto la società gigliata. "Sono venuto per giocare" era il manifesto del primo giorno viola del numero uno polacco. Anzi.
Numero dodici. Perché Boruc è stato superato da Sebastien Frey nella graduatoria dei portieri gigliati, vuoi per esperienza, vuoi per forma, vuoi per riconoscenza o per conoscenza della massima serie. Di fatto c'è che le stoccate di Boruc, allergico alla dimensione panchina alla quale è stato relegato, porteranno probabilmente la Fiorentina ad una pronta risposta. E Firenze ad interrogarsi nuovamente. Serviva davvero un'alternativa così di qualità, in questo ruolo, piuttosto che in un'altra posizione del campo? Tra i pali, si sa, il turn-over è così limitato che un estremo difensore da Champions come Boruc, può essere tutto men che felice di non giocare.