BARONI-MLAKAR, Alla scoperta dei neo-convocati
Metti il capitano della Primavera viola ed il suo implacabile bomber una sera all'Adriatico. Sarà senza dubbio un mercoledì speciale quello di Riccardo Baroni e Jan Mlakar che - complici le tante assenze in casa Fiorentina per il recupero di Pescara - si sono guadagnati questo pomeriggio la loro prima convocazione in assoluto con i grandi allenati da Paulo Sousa. Una “chiamata alle armi” tanto attesa quanto meritata per i due baby viola, colonne portanti della formazione Primavera di Federico Guidi (il primo in difesa, il secondo in attacco) e già da tempo in orbita prima squadra, visto la stima che il tecnico portoghese ha sempre riversato nel settore giovanile. E su di loro in particolare.
Nella famiglia Baroni, per il momento, il più noto di tutti è certamente il padre del giovane centrale classe ’98, ovvero Marco, tecnico del Benevento che sta stupendo e non poco in Serie B e che ha alle spalle, da ex difensore, oltre 150 presenze in Serie A. Ma anche di Riccardo, assicurano gli addetti ai lavori, si sentirà ben presto parlare: fascia di capitano al braccio, indole da leader vero e una voglia matta di sfondare nel calcio che conta. Addirittura, sostengono da dentro la Fiorentina, Riccardo è colui che - in virtù del suo carattere e della sua tempra - seguirà per primo le orme di Federico Chiesa già la prossima stagione. Fiorentino di nascita e di tifo, Baroni jr. ha svolto buona parte del suo percorso di crescita proprio alla Fiorentina, salvo una breve parentesi nel 2012 nel vivaio della Juventus.
La fama di Jan Mlakar è invece già più nota anche a chi non bazzica di frequente i campi delle Caldine e lo stadio Bozzi. Il bomber sloveno classe ’98 - arrivato a Firenze esattamente nel gennaio di due anni fa grazie all’intuizione di Macià - viaggia ormai da molte stagioni su ritmi realizzativi altissimi (quest’anno ha già segnato 10 gol in 19 partite). Grande amico di Josip Ilicic (col quale condivide anche il procuratore), Jan in patria viene paragonato a bomber del calibro di Suarez e Lewandowski ma per il momento il centravanti di Guidi non ha intenzione di fare voli pindarici: “Guardo con ammirazione tutti questi campioni, prendo sempre spunto da loro” - aveva dichiarato in una recente intervista a ViolaWeek lo stesso Mlakar - “ma poi quando vado in campo voglio far vedere di che pasta sono fatto io”. Quando si dice avere la testa sulle spalle. Una caratteristica indispensabile per catturare l'attenzione di Paulo Sousa.