BALOTELLI, Avvertenze per l'uso
Balotelli a Firenze è la notizia del giorno, non c'è dubbio. La vera domanda, però, rimane, sarà vero? Se fosse confermato un vero e proprio interessamento della Fiorentina per il giovane asso nerazzurro bisognerebbe porsi alcuni interrogativi di non poco conto. Per prima cosa sarebbe necessario analizzare quali rischi si correrebbe portando un giocatore, talentuoso sì, ma dal carattere così ingestibile in una città altamente attaccata al valore intrinseco della maglia. Esempi passati di enfant prodige e giocatori affermati, dalla personalità per usare un eufemismo, vivace, ce ne sono stati diversi.
Solo qualche anno fa uno dei colpi di mercato più importanti dell'era DV fu un certo, Valery Bojinov. Il bulgaro, pupillo di Corvino a Lecce, arrivò in maglia viola in pompa magna, paragonato ai tempi, addirittura a Ronaldo. Poi, col tempo e nonostante l'arrivo di Corvino a Firenze, il talentino bulgaro divenne un boomerang di difficile gestione, il rapporto oramai logoro sia con Prandelli che con Corvino portarono la società viola alla decisione di privarsene, anche ad un valore nettamente inferiore a quello pagato solo 2 anni prima. In secondo luogo c'è da tenere in considerazione che, non è un segreto per nessuno, molti giocatori in questi cinque anni di gestione Corvino-Prandelli, una volta ceduti o allontanati perchè nocivi per il progetto, hanno lamentato molte difficoltà avute nel rapporto col tecnico.
Gli atteggiamenti particolari manifestati da Super Mario in questi anni da pro, hanno più volte suscitato grande clamore a livello mediatico e talvolta sono stati motivi di attrito far il giocatore, la squadra e, non ultimo, il pubblico interista. L'attaccamento morboso di Firenze alla Fiorentina e ai suoi giocatori, verso i quali non ha fatto mai mancare il proprio sostegno, è una verità ineluttabile, ma è pur sempre vero che in casi passati, vedi Edmundo, Morfeo ed altri giocatori di spessore passati dal Franchi, non ha mai concesso il perdono, perchè giocare a Firenze significa prima di tutto onorare la maglia e sacrificarsi per essa "senza se e senza ma" e gli atteggiamenti da prima donna, visti spesso nel caso di Balotelli, al Franchi non sarebbero oltremodo tollerati, sia sugli spalti che nello spogliatoio.