ADESSO TOCCA A VOI
E anche questa stagione è andata. Con un noioso pareggio a reti inviolate contro la Juventus si può già scrivere la parola fine sul film di questo campionato, quando mancano ancora cinque gare da giocare. Cinque giornate che, vista l'assenza di obiettivi, possono essere considerate titoli di coda. Un campionato anche quest'anno mediocre, deludente ed a tratti deprimente, pur se con tutta una serie di attenuanti delle quali si è abbondantemente dibattuto in questi mesi e su cui non vale la pena tornare.
C'è da chiedersi invece cosa fare per invertire una tendenza che ha visto i viola passare dal gruppo delle prime quattro squadre del campionato a quello delle comprimarie, e per il secondo anno consecutivo. Con una squadra che nel 2011 ha imparato a perdere meno ma che trova anche tremende difficoltà a segnare e di conseguenza a vincere, oggi al termine della gara con la Juventus, buona parte della tifoseria ha puntato il dito contro Sinisa Mihajlovic, facendo intendere di auspicare un cambio al timone della squadra. Andrea Della Valle, commentando l'accaduto si è detto sorpreso, e si è schierato a difesa del suo allenatore che, come ha ricordato, è forte di un contratto anche per la prossima stagione. Però se la colpa non è del tecnico non può nemmeno essere soltanto della sfortuna. Probabilmente secondo la proprietà sono i giocatori che non hanno reso come dovuto. Forse c'è qualcuno che ha deciso di cambiare aria, che non è più motivato, magari c'è anche qualcun altro che, più semplicemente, non è all'altezza di giocare in una squadra che, per bocca del suo patron, deve essere un'abituè dei palcoscenici europei.
Una cosa è certa, ora non c'è più tempo da perdere. Quanto prima dovranno essere gettate le basi del rilancio e ci dovranno essere forze nuove a tutti i livelli, anche societari. D'ora in poi spazio solo a chi crede nel progetto, ammesso che ne esista ancora uno, largo ai giovani, e attente riflessioni sugli innesti futuri. Innesti che, stavolta, non dovranno uscire tra i fischi o marcire in panchina. Occorrerà scegliere bene, perchè di errori negli ultimi due anni ne sono stati fatti. E l'atmosfera che si percepiva ieri al Franchi faceva intendere che non si deve più sbagliare.