A TESTA BASSA
Di tutte le prossime sfide da qui a fine mese, quella di Ferrara è inevitabilmente quella nella quale la Fiorentina ha più da perdere. I valori sono chiaramente raccontati da una classifica che vede la squadra di Semplici invischiata nella lotta per la salvezza e quella di Pioli alla rincorsa dell'Europa. Il fatto che poi la Spal sia comunque al secondo anno di Serie A dopo una storica promozione, però, non fa altro che aumentare il coefficiente di difficoltà che attende i viola.
Sotto questo profilo insegna la gara dell'anno scorso, quando il pari finale arrivò dopo una gara sofferta. Ecco perchè uscire indenni dalla trasferta di Ferrara diventa quasi un obbligo, tanto più in un turno che sulla carta potrebbe favorire una minima risalita. Anche per questo è lecito pensare che Pioli chieda ai suoi di osare il più possibile, seppure le scelte in attacco siano tutte ancora da prendere.
La logica farebbe pensare a una conferma di Gerson nel tridente offensivo, ma per rispondere al bisogno di aggredire gli avversari e provare a fare la partita la scelta di giocarsi la carta Simeone avrebbe i suoi fondamenti. Di sicuro, degli attaccanti, Chiesa è il più intoccabile, mentre Muriel è uno del quale difficilmente si può fare a meno. Valutazioni che l'allenatore farà sino all'ultimo, forte dei rientri negli altri reparti di Milenkovic e Benassi. Ma anche consapevole che non solo a Ferrara non sarà una passeggiata, ma sarà il caso di ritrovare quella cattiveria in zona gol venuta meno contro il Napoli.