A CARTE COPERTE
Un'altra mano, un altro giro di carte. Rigorosamente coperte. Per Joaquin sono i giorni dello strappo, per la Fiorentina quelli dell'attesa. Certamente di quelle che saranno le opportunità che potranno presentarsi nelle ultime ore di lunedì prossimo, ma non solo. La stessa vincenda Joaquin porta con sè più di un'alternativa. Che lo spagnolo resti o meno, in altri termini, fa la differenza anche sul mercato.
Carte coperte dicevamo. Perchè mentre il club ribadisce la linea degli ultimi giorni (Joaquin resta, come da contratto, a meno di offerte non inferiori ai cinque milioni) il tecnico Sousa concedeva il secondo giorno libero al giocatore. Che, per inciso, nella serata di domenica ha presentato il conto di un infortunio. Il bis concesso ieri, tuttavia, deve aver avuto un sapore più amaro per il tecnico portoghese. Le sensazioni filtrate, in effetti, raccontavano di un allenatore molto meno convinto di recuperare Joaquin.
A carte coperte resta anche il Betis. Le cui prime mosse hanno avuto una base di partenza assai bassa. Può ancora capitare di tutto (incluso l'intervento della proprietà), ma rispetto a inizio settimana l'ipotesi della partenza di Joaquin è cresciuta in percentuale. La caccia al sostituto, poi, sarebbe l'esito più scontato. Con Iturbe un po' più lontano se, come pare, il Genoa ripartirà alla carica. E con gli altri nomi per ora in stand-by.
In effetti qualcosa dovrebbe esser fatto anche in difesa. Hegazy, ma anche Basanta, restano con le valigie pronte, la Fiorentina a quel punto sarebbe di fatto obbligata a cercare un nuovo difensore. Occhio, infine, al centrocampo. Perchè all'entourage di Vecino è stata da giorni comunicata l'incedibilità, ma se il Napoli dovesse fare ancora più sul serio di un'offerta a due cifre lo scenario è destinato a modificarsi. Senza che, chiaramente, se ne parli troppo a tavoli sui quali, ancora, si gioca sempre e solo a carte coperte.