VIVIANO, Mi è dispiaciuto lasciare Firenze

27.11.2009 07:56 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: TMW
VIVIANO, Mi è dispiaciuto lasciare Firenze
FirenzeViola.it
© foto di Federico de Luca

Emiliano Viviano, nella stagione del Bologna, è uno degli elementi più positivi e ai nostri microfoni racconta il suo momento e la sua carriera, dagli inizi ad oggi.

Partiamo dal presente, come sta andando l'avventura al Bologna?
"Al di là dei risultati, che sono comunque abbastanza buoni, si sta da dio. La gente mi ha accolto benissimo, sono tutti molto ospitali ed è meraviglioso giocare a calcio. Potevamo avere qualche punto in più, ma siamo comunque in linea per lottare per il nostro obiettivo".

Al tuo arrivo a Bologna c'era Papadopulo, che poi è stato esonerato per far posto a Colomba. Com'è il tuo rapporto con entrambi?
"Mi sono trovato bene con tutti e due. Giocando in porta sono uno di quelli che ha meno a che fare con il mister, ricevo meno disposizioni, ma non posso comunque dir niente".

Per i portieri, infatti, si dice che l'allenatore sia il vostro preparatore
"L'allenatore importa a livello di rapporti umani, ma io ripeto che mi sono trovato bene con entrambi".

Domenica affrontate a Roma la Lazio, che partita sarà?
"Sicuramente difficile, loro vengono da un periodo difficile e noi stiamo bene, siamo in un buon momento perciò andiamo là per far punti. Non sarà facile, ma ce la metteremo tutta come sempre".

Della Lazio cosa temete?
"Temiamo il periodo. E' un po' che non fanno punti, ma hanno una qualità che non rispecchia la loro classifica".

Parliamo di te. Innanzitutto nasci a Fiesole ed inizi la carriera nelle giovanili della Fiorentina
"Sì, ho fatto prima qualche squadra locale e poi sono arrivato alla Fiorentina e sono rimasto fino al fallimento. Dopo sono arrivato a Brescia e, in mezzo, c'è stato un anno di prestito a Cesena".

A quei tempi il settore giovanile viola com'era?
"Si stava da dio. Io mi allenavo a un chilometro da casa e ho trovato persone favolose. Dopo è successo quello che è successo e certe persone non ci sono state più".

Come hai vissuto il periodo del fallimento da giocatore delle giovanili e da grande tifoso?
"Da tifoso era una cosa inaspettata. In quegli anni diciamo che è stata buttata giù la Fiorentina e altre squadre si sono salvate per i motivi che tutti sappiamo. Da giocatore sono successe una serie di incomprensioni per le quali sono andato via, a malincuore, ma non voglio parlare del passato perché la mia carriera sta andando bene comunque. Sono contento delle scelte che ho fatto e tutti sanno che Firenze è nel mio cuore".



Che differenze hai trovato fra Brescia e Firenze a livello di settore giovanile e quanto è importante nel calcio?
"Il settore giovanile è importantissimo. Puoi sviluppare giocatori che possono passare dalla Primavera alla prima squadra e valorizzarli. Io a Brescia ho trovato un ambiente totalmente diverso, ma ero anche giovane e alla prima esperienza fuori da casa. Mi sono trovato comunque benissimo e quella è la mia seconda casa. Ancora ci torno quasi sempre e la maggior parte di quanto ho fatto finora la devo a loro".

Fra gli allenatori che hai avuto chi ti ha dato di più?
"Ho avuto un ottimo rapporto quasi con tutti, ma Cosmi è stato quello che mi ha dato di più. Siamo ancora amici ed è stato quello che mi ha convinto di poter essere un portiere forte. Ora è andato a Livorno, squadra nostra concorrente, ma sono contentissimo dei risultati che sta facendo. Se lo merita ed è rimasto escluso dal grande calcio per troppo tempo".

C'è invece qualcuno che ti ha dato meno?
"Ce ne sono probabilmente, ma io sono uno di quelli che preferisce non parlare male della gente. Ogni allenatore ti dà qualcosa a livello sportivo, ma c'è qualcuno con cui non mi sono trovato bene a livello di rapporti personali. Questo, però, non fa parte della sfera calcistica ed è normale avere qualcuno che non sta simpatico come è normale non star simpatici a qualcuno".

Lo scorso anno è stata una stagione importante tanto da diventare giocatore dell'Inter
"Sono a metà fra Inter e Bologna e già negli scorsi anni, quando stavo facendo bene, le voci si sentivano. Che poi venga a comprarti la squadra più forte d'Italia è una cosa che ti riempie d'orgoglio. Spero di far bene e di poter ripagare l'investimento che hanno fatto".

Ci sono poi le continue voci che ti vorrebbero vicino alla Fiorentina come erede di Frey
"Non lo so, io ho sempre detto che sono tifoso della Fiorentina e guardo ai risultati della squadra. Sono contento se vince, questo è l'importante, e se ci sarà un'opportunità di arrivarci è un altro discorso. Al momento c'è un ottimo portiere e speriamo rimanga lui, poi se ci sarà un'occasione si vedrà".

Parliamo di te, come sei dentro e fuori dal campo?
"Uguale, non cambia niente. Fuori dal campo ho una bimba di pochi mesi e sto a casa con lei poi faccio poco altro. Non sono uno da vita mondana".

Tu hai fatto parte praticamente di tutte le nazionali giovanili, ora sogni la maggiore?
"Come tutti, poi ci sono tanti che stanno prima di me e se lo sono meritati. Bisognerà vedere il lavoro e i risultati che arriveranno negli anni, ora non mi aspetto niente".

Molti parlano di te come erede di Buffon, ti rivedi più in lui o altri?
"Io non mi rivedo in nessuno. Ognuno ha il suo modo di giocare e se si vive tutti nell'ombra di Buffon è dura. Ne nasce uno ogni cent'anni. Sicuramente mi piace moltissimo il suo stile e mi piacerebbe essere come lui per come vive il campo, poco spettacolare ed essenziale. Credo poi che sia ancora il numero uno al mondo".

In qualche uscita ti rivedi in lui?
"Gli altri lo dicono, ma a me piacerebbe anche solo potermi avvicinare. Lui è il Maradona dei portieri e bisogna solo prendere esempio ed imparare".

Nel tuo futuro dove ti vedi?
"Non lo so, come ho detto sono a metà fra Inter e Bologna. Qui sto bene, cercherò di finire la stagione e fare un grande risultato assieme alla squadra poi saranno i due club a decidere".