VIERI, Il rimpianto è servito
Una manciata di presenze (8), un solo gol (all’Empoli), pochi abbracci e zero baci. L’avventura di Christian Vieri al Milan è tutta qui. Una parentesi minuscola nella sua ultradecennale carriera di giramondo del pallone che però domani, indossando la maglia della Fiorentina, potrebbe assumere ben altro significato se (in campo dal primo minuto o, come sembra più facile, a gara in corso) farà uno sgambetto allo squadrone rossonero. Un gol,un rigore procurato - quest’anno è diventata la sua specialità: ne ha già ottenuti 4, tutti decisivi -, qualcosa che potrebbe frenare la rincorsa- Champions di questo Milan favorendo, al contempo, la corsa della Fiorentina verso sogni di gloria.
RIMPIANTI
Stagione 2005-06, Bobo cambia maglia ma stavolta non deve lasciare Milano. Passa semplicemente dall’altra parte della barricata dopo essere stato un’icona dell’Inter, dopo aver indossato a lungo quella divisa, quasi una seconda pelle, dopo aver segnato 100 e passa gol in nerazzurro. Un derby personale strano dopo i tanti vissuti e disputati in campo. «Al Milan avrei voluto e potuto dare di più, è uno dei miei grandi rimpianti - ha raccontato Bobo -. Però mi ero messo addosso troppa pressione, volevo fare gol a tutti i costi e quando lo cerchi con insistenza non arriva mai. Ma fisicamente stavo bene». In rossonero ci era arrivato per dimostrare di essere il numero uno ma pure per scaricare la rabbia per quel “tradimento”, seppur ben remunerato, patito dal suo grande amore calcistico.Traditore traditore gli urlarono invece gli ex tifosi. «Lasciai l’Inter perché non mi volevano più» replicò.
TRAPIANTO NON RIUSCITO
Rabbia e delusione ingoiate in fretta, cercando consolazione nelle braccia della rivale per eccellenza che lo ammirava da sempre. Già, al Milan hanno sempre avuto un debole per Vieri tanto che, quando nell’estate 2005 si crearono i presupposti per prenderlo, si preferì rinunciare a Crespo non riscattandolo. Non fu però un affare per il club e neanche per Bobo. Il trapianto dal nerazzurro non riuscì. «Non fui fortunato, volevo far gol in tutti i modi ma trovavo sempre il palo o un portiere in stato di grazia. I gol sono anche fortuna, spesso si fanno da soli. Al Milan non è stato così», ha ricordato. Il divorzio fu inevitabile. Via a gennaio destinazione Montecarlo, al Monaco. Il resto è noto, poche presenze, nuovo crack al ginocchio, l’operazione, l’addio al Mondiale, la lenta risalita nell’Atalanta.
NUOVA VITA
Fino a oggi, alla “nuova vita” in viola. Bobo è forse l’unico acquisto estivo della Fiorentina rivelatosi azzeccato, di certo quello andato oltre le più rosee previsioni. Lo ammette il tecnico Cesare Prandelli, lo confermano gli applausi della gente e i numeri: 7 gol fatti, 4 in campionato (l’ultimo, su rigore al Torino, è stato il 200° per lui in club italiani) e 3 in Uefa, 24 presenze finora messe insieme, solo due gare saltate per problemi fisici. Probabilmente domani la maglia da titolare andrà al più giovane Pazzini ma Vieri comunque sarà lì, Prandelli lo getterà sicuramente nell’arena, finora l’ha sempre fatto. E lui come sempre, ritrovati gli stimoli e la forma di un tempo, si batterà a caccia del gol per aiutare la Fiorentina ad arrivare in Champions. Perché questo è il sogno di Firenze e questa è la nuova sfida di Bobo. E lui la vuole vincere. Con mille scuse al Milan per ora e per quell’amore rimsto in sospeso