VARGAS, Dimenticati i fischi
Non è ancora quel giocatore che si aspetta Prandelli, né tanto meno Corvino e i Della Valle che per lui hanno sborsato 12 milioni di euro. Ma ieri Vargas ha giocato la prima partita almeno da sufficienza della stagione, e questo è già qualcosa. Sarà forse che la Sicilia e il Palermo da avversario gli danno sempre uno stimolo in più (da queste parti lo scorso anno col Catania ha fatto benissimo) di certo c´è che Vargas al Barbera finalmente c´era. Non per i primi quindici minuti, dove sembrava lo stesso giocatore che contro il Bayern non ne azzeccava una e sempre titubante. Ma quando Montolivo ha iniziato puntualmente a chiamarlo per chiedere la sovrapposizione, ecco che è uscito il vero Vargas: quel giocatore veloce nei passaggi, perfetto nelle triangolazioni e comunque pungente.
Non a caso c´è il suo zampino nel primo gol della Fiorentina, nella prima vera azione del primo tempo: al 18´ chiamato dal solito Montolivo è proprio Vargas che finalmente si spinge in avanti triangolando con Santana che poi mette in mezzo una palla perfetta per Gila. E dopo appena due minuti è invece lo stesso Vargas a mettere in mezzo un´ottima palla per Gilardino che sciupa di testa.
Insomma ieri il peruviano c´era. Per lo meno in quella che è la sua caratteristica, la discesa sulla fascia. Merito anche di Montolivo che appena vedeva il pallone arrivare sui suoi piedi girava lo sguardo verso Vargas e gli faceva segno di partire in avanti. Una scena che si è ripetuta per tutta la partita: Vargas se non chiamato rimaneva piantato in fondo ad aspettare che qualcuno passasse dalle sua parti, un ruolo che certo non è quello che vuole Prandelli. Nessun voto invece gli si può dare sul lato difensivo, sulla copertura come terzino che in Champions contro i tedeschi è stata il suo vero tallone d´Achille: dalle sue parti sia Nocerino che Cassani non si sono mai visti. Insomma ieri si è visto un buon Vargas, uscito dal campo questa volta senza essere sommerso dai fischi, grazie anche a un´ottima Fiorentina.