TOTTI, Il tormentone dell'estate
Torna la Roma. Torna Francesco Totti. Ma con ogni probabilità non per la maglia azzurra. Finite le ferie estive anche per la squadra giallorossa, tra i diversi nodi da sciogliere in casa romanista non ci sono solo quelli di mercato ma soprattutto quello sul futuro in Nazionale del numero 10. Per il quale l’addio definitivo all’ Italia sembra ormai davvero a un passo. Dopo il periodo di riposo che Totti si è concesso anche dal lungo e controverso caso della sua assenza dall’ azzurro, stasera il raduno a Trigoria entro la mezzanotte segnerà infatti anche la fine dell’ epoca dell’incertezza. Da una parte c’è Totti convinto di non poter rispondere sempre e appieno alle chiamate di Donadoni, viste le sue condizioni fisiche.
Dall’altra il ct che ha stabilito una linea di confine invalicabile, chiedendo piena disponibilità. E allora se chiarezza deve essere per evitare nuove polemiche, tutto lascia pensare che sarà un «no». E’ un divorzio consensuale più che un addio di uno solo. Tutto ovviamente parte dalle scelte di Totti. L’attaccante della Roma e della Nazionale, che in azzurro ha giocato l’ultima partita il 9 luglio 2006, nella finale Italia-Francia del Mondiale, si era infatti prefissato l’obiettivo di rinviare ogni decisione definitiva a dopo le vacanze. Non prima però di aver manifestato il suo pensiero ai suoi più stretti collaboratori, a Gigi Riva in un incontro di un’ora, un mese fa in Sardegna, e poi a Giancarlo Abete, attuale presidente della Federcalcio e capo della delegazione azzurra ai Mondiali 2006. Manca un ultimo anello: un colloquio diretto con Roberto Donadoni, nuovo ct azzurro per il quale Totti non ha mai avuto occasione, per sua scelta, di mettersi a disposizione. Donadoni è stato informato dell’orientamento di Totti. Ma cosa si diranno i due nel colloquio che nelle prossime ore ci dovrà essere, prima che il giocatore spieghi pubblicamente qual è il suo futuro? Totti ha recepito il messaggio inviato dal nuovo allenatore della Nazionale: non sono consentiti impieghi part-time o disponibilità variabili, secondo possibilità fisiche e impegni.
Il giocatore resta convinto che le sue condizioni fisiche, dopo l’operazione di più di un anno fa e la scelta di non togliere la placca alla caviglia sinistra, lo costringono a una strettoia inevitabile. Totti in sostanza non se la sentirebbe di giocare una stagione a pieno ritmo tra Roma e Nazionale sommando tra impegni di club e in azzurro una sessantina di partite.
A motivare questa convinzione un’altra serie di problemi fisici, soprattutto una forte sciatalgia che l’anno passato l’ha accompagnato per la seconda metà della stagione, e che probabilmente è conseguenza delle condizioni della sua caviglia. Insomma, Totti si ritiene ancora un giocatore in piena forma, ma non fisicamente in grado di dire sempre di sì a qualsiasi chiamata in campo. Discorso che vale per la Roma ma soprattutto per la Nazionale. La scelta dopo il Mondiale di prendersi un anno sabbatico ha provocato infatti una marea di polemiche su veri o presunti capricci del giocatore. Ora, come chiarito anche dalla Federcalcio a fine stagione, dopo un incontro tra Donadoni, Abete e Riva, non c’è più spazio per compromessi. Così, anche se il gioco delle percentuali non piace a nessuno dei protagonisti di questa vicenda, le possibilità di un «no» definitivo all’azzurro di Totti sono ben oltre l’80%. Infatti non c’è solo la scelta di Totti a pesare sul futuro. Va tenuto in conto anche la linea di Donadoni: per il nuovo ct tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile; che le gerarchie dei Campionati del mondo sono ridiscusse; che insomma l’unico criterio valido per la scelta degli azzurri da convocare e soprattutto da mandare in campo è quello della forma fisica momento per momento. Non è in vista per Totti un trattamento simili a quello che Lippi riservò al romanista aspettandolo per il Mondiale. Insomma le condizioni per un ritorno senza dubbi e polemiche sono davvero poche, al di là del pensiero di Totti e Donadoni. Resta una possibilità, che il ct decida di far cambiare idea a Totti. E che ci riesca.