STORIE, I maledetti toscani della panchina

Le storie di Spalletti, Ulivieri, Mazzarri, Baldini e Sonetti
19.11.2007 10:24 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

 La pesante sconfitta nello scontro diretto contro l’Inter e il ritardo in classifica dalla battistrada non hanno tolto l’ottimismo a Spalletti: il tecnico di Certaldo crede al ricongiungimento della Roma nei confronti dell’Inter. Guai, in fondo, se non fosse cosi’, con il campionato che ancora deve virare al giro di boa.
 Ulivieri è arrivato in riva allo Stretto ed ha rivoltato come un calzino la Reggina. Pari subito quasi in extremis al San Paolo, prima vittoria stagionale otto giorni fa contro il Genoa. E’ bastato riaggiustare la squadra, scegliere gli interpreti piu’ giusti, restituire fiducia, voglia di lottare e di esserci.
 Reggina squadra sull’orlo del baratro? Fino a quindici giorni, oggi no davvero perché gli amaranto, col bottino di quattro punti in due gare, giocano, corrono e possiedono nuove virtù. Mazzarri gioca e si diverte a Marassi: sbancasse l’Ardenza, domenica prossima, lancerebbe la Sampdoria nelle zone elette della classifica, a ridosso delle più forti, delle squadre che inseguono i gradini-Champions o che comunque respirano aria d’Europa. Baldini ha preso per mano il Catania: classifica al momento tranquilla, belle gare, la squadra ha orgoglio e senso di appartenenza. La difesa tiene, Mascara e Spinesi inventano e finalizzano. Piacevole le trame d’attacco: la mano del tecnico si vede.
 Ultimo capitolo, il più recente: Sonetti è tornato sull’isola, richiamato al capezzale del Cagliari da Cellino che pure, due anni fa, dopo una salvezza strepitosa, gli aveva dato il benservito. Il nocchiero di Piombino esordirà domenica contro il Milan: debutto da brividi, certo, ma le virtu’ del tecnico sono accertate. Fare gruppo, calcio pratico, essenziale, difesa che non sale, centrocampo mobile e funzionale: antidoti classici, rinomati.
 Cinque nomi, cinque storie: Spalletti, Ulivieri, Mazzarri, Baldini, Sonetti. Tutti con la medesima terra di provenienza, la Toscana.

Chi da una provincia, chi da un’altra. Lippi ha scelto di oziare, commentando solo il calcio giocato, in attesa, l’anno prossimo, di scegliersi una panchina, un nuovo obiettivo e nuove sollecitazioni. Pure Fascetti soggiorna a Viareggio, opinionista anche lui, non per la Champions, come il concittadino Lippi, ma per la B. Spalletti, Ulivieri, Mazzarri, Baldini e Sonetti: sono loro, adesso, i vanti in panchina che la Toscana, con baldanza, esporta.
 Rappresentano un quarto degli allenatori che attualmente si cimentano in serie A. Allenano squadre diverse, con budget e ambizioni che non si possono certo parametrare. Promettono pero’ di stupire. Spalletti, ad esempio, ha esaurito con la Roma tutti gli scontri diretti. Da qui a febbraio ecco una serie di incroci con provinciali: ci sono tutti le premesse per recuperare il distacco dall’Inter, attesa, ad esempio, dalla Fiorentina e dal Milan, mica due sfide-qualunque.
 Ulivieri ha tracciato il prossimo obiettivo della Reggina, ora cha la classifica non è piu’ inguardabile, squadra sbloccata psicologicamente dalla prima vittoria stagionale. Ora occorrerà dare continuità alle prestazioni, confermarsi, restando aggrappati al gruppo delle potenziali retrocedende, magari mettendo la testa avanti, tanto per non rincorrere sempre, con tutti i rischi che ne conseguono.
 Mazzarri, perduta l’Uefa guadagnata tramite l’Intertoto, strizza l’occhio al traguardo europeo. Possiede un ventaglio faraonico di soluzioni offensive: Bellucci, Montella, Caracciolo, Bonazzoli, Foti. A lui il compito di rifornire costantemente la griglia d’attacco, chiunque giochi, con l’ideazione di trame ariose, grazie al contributo di esterni e centrocampisti.