STADIO, La storia infinita
CON 28 VOTI a favore, 3 contrari, 6 non voto, il consiglio comunale ha approvato ieri l’atto di indirizzi per il rinnovo della concessione dello stadio ‘Franchi’ alla Fiorentina. Tre mesi di lavoro di fine intermediazione politica per arrivare — a seconda delle interpretazioni — a una decisiva svolta per la costruzione del nuovo stadio (il primo sì istituzionale dagli anni ’30 a oggi), oppure a un voto che è favorevole alla costruzione di un nuovo stadio, ma non dice né dove, né quando e, soprattutto, rimanda la decisione, prima all’approvazione di un atto di indirizzi all’interno del nuovo piano strutturale e infine affida al nuovo regolamento edilizio la definizione delle migliori localizzazioni per il nuovo impianto. Tradotto dai tempi del burocratichese stretto significa che a decidere dove sarà, come sarà e quando potrà essere costruito il nuovo stadio sarà la nuova amministrazione, quella scelta dai fiorentini con il voto della prossima primavera. Esulta la maggioranza, naturalmente, che con un cambio carte (dalla convenzione all’atto di indirizzi) ha sottratto all’ex Sinistra Arcobaleno la possibilità di incrinare la sua tenuta in consiglio comunale. Rifondazione ha ribadito il voto contrario e l’ormai abissale distanza politica dal Pd: «Il paradosso — ha spiegato la capogruppo Anna Nocentini — è che la pianificazione del territorio, di competenza del consiglio e per la quale si invoca la partecipazione dei cittadini, viene ora condivisa con A.C. Fiorentina: certo che deciderà il consiglio comunale nel piano strutturale, a partire però dall’assunto che il nuovo stadio sarà fatto».
SI RITIENE soddisfatto l’assessore allo sport Eugenio Giani che da qui all’11 agosto, data della riunione dell’ultima giunta prima della pausa estiva, deve provare a incassare l’accordo (e soprattutto la firma) della Fiorentina sulla nuova convenzione. Con la società viola che non ha fatto mistero di considerare eccessive — sotto vari aspetti — le richieste di Palazzo Vecchio. Si agita invece qualche vento di tempesta nel centrodestra con Bianca Maria Giocoli, Massimo Pieri e Jacopo Bianchi (FI) che hanno concesso il loro sì definendolo — ha spiegato la capogruppo Giocoli — «un voto istituzionale, visto che Forza Italia è stata protagonista nella definizione della cornice di lavoro ora affidata all’assessore Giani che fin da ora è chiamato a relazionare sul suo lavoro durante la prima riunione di ripresa dei lavori del consiglio fissata per il 15 settembre».
Assenti in aula sia i due parlamentari Paolo Amato e Gabriele Toccafondi che i consiglieri Marco Stella ed Enrico Bosi. Giocoli e Pieri, però, hanno sottolineato il risultato raggiunto: «La convenzione avrà anzitutto, e a differenza del passato, un costo zero per la collettività; in secondo luogo è previsto che Acf Fiorentina paghi i debiti con l’amministrazione. Infine si parla, finalmente in un documento ufficiale, della realizzazione di un nuovo stadio. Un nostro cavallo di battaglia fin dalla campagna elettorale del 1999. Si tratta di un aspetto importante e da non sottovalutare: Firenze deve poter contare su una struttura moderna, degna di quelle realizzate nelle più importanti città europee». Motivazioni che non hanno convinto gli alleati del Pdl. An ha votato contro. E la spiegazione l’hanno data Jacopo Cellai prima e Giovanni Donzelli poi: «Di fatto si tratta di una delega in bianco alla giunta sia sullo stadio nuovo che sull’equilibrio economico legato all'adeguamento del Franchi e alle spese di manutenzione. An non si fida di questa amministrazione pasticciona e incapace. Avremmo voluto che il consiglio discutesse e votasse la convenzione stessa, non una delibera di indirizzo per la stipula futura della convenzione». Critiche che fanno arrabbiare il capogruppo del Pd, Alberto Formigli. «Nessun gioco di carte — alza la voce — abbiamo solo ricondotto una decisione urbanistica nei luoghi deputati a essere presa e cioè il piano strutturale prima e il regolamento urbanistico poi». A dare la ‘benedizione’ finale al voto ci pensa l’assessore Giani: «Dopo questo atto dobbiamo sentirci tutti orgogliosi e parte di un grande processo che ci auguriamo possa proiettare sempre più la Fiorentina ai vertici del calcio nazionale e internazionale. Come già avvenne nel marzo del 2003 quando questo consiglio votò la convenzione per lo stadio e favorì lo sviluppo e l’affermazione della nuova Fiorentina targata Della Valle».
AL PRESIDENTE della commissione sport, Dario Nardella, invece, il compito di sintetizzare i tre mesi di lavoro che sono stati necessari per arrivare al voto del consiglio: «Abbiamo — spiega — aperto un dialogo sia con la commissione urbanistica che con la sovrintendenza. E abbiamo fissato quattro punti fermi: i costi dello stadio inseriti nel contesto urbanistico, i rapporti con il quartiere (nella delibera ricorre spesso il riferimento a Campo di Marte, un quartiere che ogni settimana, in cui la Fiorentina gioca in casa, subisce una forte pressione). Abbiamo quindi ritenuto giusto inserire nel documento richiami alla tutela dei cittadini che vivono in quella zona e il rispetto degli indirizzi approvati in consiglio comunale sulla creazione della cittadella dello sport e del verde. Vi è poi la questione della soluzione del contenzioso tra comune di Firenze e Fiorentina calcio riguardo al canone di concessione e agli impianti pubblicitari e infine la realizzazione di un nuovo stadio in città. Su questo in particolare si è aperta un’importante discussione, tra le istituzioni, le forze politiche e i cittadini sulla realizzazione di un nuovo impianto da collocarsi all’interno dell’area metropolitana».
All’assessore Giani e alla Fiorentina ilcompito, non facile, di far quadrare il cerchio.