SIMEONE, Sto bene coi miei compagni. Astori...

21.02.2019 14:02 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
Fonte: corrieredellosport.it
SIMEONE, Sto bene coi miei compagni. Astori...

L'attaccante viola Giovanni Simeone ha parlato direttamente dall'iniziativa che ha avuto luogo questa mattina al Teatro La Compagnia a Firenze contro la violenza nello sport. Queste le dichiarazioni dell'argentino: "Mio padre? L'ho sentito, è contento non solo per la partita di ieri ma anche per il rinnovo con l'Atletico Madrid e per quello che sta facendo in generale con la squadra. Ricordi con lui? Il primo regalo di mio padre è stata una palla, ma mi ha sempre lasciato tranquillo, ha sempre pensato alla mia felicità. Mi sono appassionato al calcio vedendo giocare mio padre, ma lui non mi ha mai detto cosa fare o non fare. Quando ero piccolo, a scuola, volevano sedersi accanto a me perché ero il figlio di Simeone. Lì ho capito che dovevo distinguere fra chi mi voleva bene davvero e chi no. Ho solo cinque veri amici. Alcuni si avvicinavano a me perché ero il figlio di Simeone, mentre alcuni miei compagni mi dissero che io giocavo perché ero il figlio di Simeone. Fu un periodo molto difficile ma l'ho superato e ho voluto dimostrare il mio valore. La mia passione per il calcio era più forte di tutto.

La Fiorentina? Stiamo benissimo e ci divertiamo tantissimo. Nello spogliatoio ci sono francesi che hanno la loro cultura di vivere la vita ed il calcio, noi argentini siamo diversi, mettiamo musica diversa da quella loro. Al di là delle nostre differenze musicali, la cosa più bella è che tutti vogliamo lo stesso obiettivo. Quello che sto imparando ogni giorno è mettermi degli obiettivi. Ho uno psicologo sportivo che mi sta aiutando tantissimo, mi dice di fissare dei piccoli traguardi che so di poter raggiungere. Vado al campo e non penso a fare gol, perché questo è la conseguenza di tutto ciò che faccio sul terreno di gioco e anche di quel che fanno i compagni. Ricordo di Astori? Non è stato per niente facile per noi, ma credo che lui ci abbia lasciato una cosa che non si può descrivere, ci ha unito tutti. Sappiamo che ogni giorno, quando entriamo nello spogliatoio o dentro lo stadio, lui è con noi. Questa è la nostra forza".