RONALDO, La carriera appesa a un filo
Intervento riuscito, ora a Ronaldo serviranno nove mesi per la riabilitazione. E’ stato il professor Gerard Saillant, consulente nella nuova operazione a cui è stato sottoposto il brasiliano, a informare delle condizioni del giocatore rossonero: «L’operazione è durata circa due ore e si è svolta senza particolari problemi. Ora Ronaldo dovrà sottoporsi a una rieducazione che durerà nove mesi», queste le parole del dottore francese. All’incontro con i giornalisti, a conclusione dell’intervento, erano presenti anche il dirigente rossonero, Leonardo, e il professore che ha operato Ronaldo Eric Rolland, assieme al suo assistente, Yves Catonnè. Saillant, che otto anni fa aveva operato sempre a Parigi Ronaldo dopo l’infortunio al ginocchio destro, ha spiegato che quella su cui lo staff chirurgico è dovuto intervenire «è la stessa lesione della volta passata. E per questo l’intervento è stato dello stesso tipo di quello fatto allora». L’equipe medica ha aggiunto che l’operazione non ha creato particolari difficoltà, e che Ronaldo comincerà già da domani (oggi ndr) un periodo di «9-10 giorni di rieducazione a Parigi».
La partita. Quello che Ronaldo sta giocando a Parigi è il match decisivo. Il professor Saillant ha dichiarato che il brasiliano può tornare a giocare, ma dipende tutto dalla sua voglia. «Tutto sta nel sapere quali sono i suoi progetti, se vuole continuare a giocare o vuole smettere prossimamente. Credo che dipenda dalla sua lesione, ma anche da lui e dalla sua volontà di fare sacrifici, sapendo che a 31 anni non è facile come a 20».
Come nel 2000. La sala operatoria dell’ospedale della capitale francese Ronie la conosce bene: è qui che venne operato nel 2000, allora al ginocchio destro, dopo le lacrime e l’uscita dal campo dell’Olimpico durante Lazio-Inter. Allora Ronaldo vestiva la maglia nerazzurra, e anche allora si temette per il suo recupero. Sette anni fa quella partita il brasiliano la vinse, tanto che solo due anni dopo, ai mondiali di Corea e Giappone, trascinò il suo Brasile, da miglior realizzatore del torneo, al quinto titolo iridato.
Speranza. Ieri ancora una volta un giorno lungo, tra dolore e speranza: Ronaldo è arrivato nel primo pomeriggio nell’ospedale parigino con un volo-ambulanza e qualche ritardo a causa della nebbia. Poi dallo scalo all’ospedale in auto, con la fidanzata Maria Beatrix e con il dirigente rossonero Leonardo, suo connazionale. Con un tutor applicato sulla gamba infortunata, Ronaldo è sceso da solo, appoggiandosi alle stampelle. Poi si è infilato nell’ascensore che lo ha portato al settimo piano. Lì è stato sottoposto ad esami ed accertamenti che hanno confermato la diagnosi fatta a Milano: rottura del tendine rotuleo del ginocchio sinistro.
C’era Saillant. Fra i medici c’era anche il prof. Gerard Saillant, che lo aveva operato con successo nel 2000. Saillant era nella veste di consulente, chiamato dal Milan e dal giocatore. Ad operare Ronaldo è stata infatti l’equipe guidata dal prof. Eric Rolland, successore di Saillant, ormai in pensione, nell’ospedale parigino. Ed è stato proprio il luminare che aveva operato Ronaldo nel 2000 a parlare del possibile recupero del giocatore. Parole che hanno rasserenato tutto l’ambiente calcistico mondiale perché a Ronaldo vogliono bene tutti.
Solidarietà. Infatti il mondo del calcio a distanza si è stretto intorno al campione, facendo arrivare tutta la solidarietà e l’affetto in questo momento delicato. Dalla Francia si è fatto sentire anche Karim Benzema, attaccante del Lione, sorpresa e capocannoniere del campionato, uno che gioca un po’ alla Ronaldo: «Sarà sempre il migliore». Intanto, mentre il calciatore era sotto i ferri, cresceva, con il freddo, il numero dei giornalisti in attesa davanti alle porte dell’ospedale: italiani, francesi, ma soprattutto brasiliani.