RIVA, Gilardino tornerà in Nazionale
GIGGIRRIVA o Rombo di Tuono. Miglior cannoniere azzurro di tutti i tempi e da più di 20 anni dirigente di primo piano dell'Italia che lui nobilitò con quei 35 gol, un record, che appartengono alla storia del calcio. Leale, sincero, concreto e competente. Eccolo al telefono per fare un giro intorno al pallone.
Riva, cominciamo da Lippi…
«Lippi è l'uomo che ha vinto un Mondiale e una volta che ha deciso di lasciare la Nazionale ha rifiutato una marea di occasioni forse perché sperava di tornare a guidare l'Italia. Ci è tornato senza gufare, da uomo che parla così chiaro da essere ruvido»
Ma Donadoni non è stato trattato bene…
«Donadoni è stato sfortunato. Ha avuto il merito di mantenere i giusti stimoli a una squadra che aveva appena vinto il Mondiale tanto è vero che l'Italia ha disputato un ottimo girone di qualificazione. Poi ha perso ai rigori con la squadra che doveva vincere gli Europei. Una beffa».
Intanto Lippi o diventa il nuovo Pozzo o rischia di macchiare il meraviglioso successo del 2006…
«Io non so se Lippi diventerà il nuovo Pozzo oppure non riuscirà a fare il bis. Io so, però, che torna in Nazionale con un entusiasmo e una voglia di far bene che non temono confronti. Marcello è uomo di successo perché il successo lo cerca con tutte le sue forze, se lo merita».
Però si ritrova fra le mani un'Italia un pò vecchia, la carta d'identità è impietosa…
«Non spetta a me dare giudizi ma questo è un gruppo forte a cui va data una rinfrescatina. E se andiamo a vedere la Under 21 non mancano i giovani da pescare e portare in prima squadra».
Ad esempio Montolivo...
«E' un nome giusto ma ce ne sono anche altri».
E poi ci potrebbe essere Amauri…
«Amauri è un ottimo attaccante ma non ha ancora deciso se giocare per il suo paese d'origine, il Brasile, o per il paese che lo ospita».
A proposito di attaccanti: un ex grande goleador come lei cosa dice del fallimento di Toni all'Europeo?
«Toni ha avuto anche sfortuna. Con la Romania gli hanno annullato un gol buono, è stato sempre sul punto di buttarla dentro ma la palla non voleva entrare. Quando si mette di traverso la sfortuna non segni nemmeno a dieci centimetri dalla linea di porta. Però se ci mettiamo a discutere Toni ci prendono per matti».
Toni giù e Chiellini su…
«Chiellini è stato non solo il miglior giocatore dell'Italia ma anche il miglior centrale visto agli Europei. Un difensore con un futuro radioso: è una forza della natura e ha un sinistro eccellente. E' un gigante buono, io gli voglio bene».
E' vero o no che Pirlo e De Rossi si pestano i piedi?
«Guardi che io non sono Lippi, queste domande bisogna farle a Marcello. Ma siccome di calcio qualcosa ne capisco mi permetto di dire che Pirlo e De Rossi non solo non si pestano i piedi ma ce li invidiano in tutto il mondo».
Magari ce li invidia anche un certo Capello ct dell'Inghilterra…
«Di sicuro. Basti pensare che De Rossi in serie A lo ha lanciato lui, no?».
Come lo vede Capello in un ruolo del tutto nuovo?
«Benissimo. Perché è nato allenatore e perché ha maturato grandi esperienze professionali: darà all'Inghilterra un'impostazione tattica più concreta e meno ingenua. E' una squadra con notevoli individualità per cui Capello la può guidare a risultati importanti».
E il Trap ct dell'Irlanda?
«Trap è un uomo di mondo che non invecchia perché la sua vita è il campo e lo spogliatoio. Uno con il suo entusiasmo meriterebbe il premio Nobel del calcio».
Esportiamo allenatori ma li importiamo anche. Vedi Mourinho…
«Mourinho lo conosco poco, sicuramente ha talento e all'Inter può fare bene.
Però prende il posto di un Mancini che ha vinto tre scudetti di fila. Quindi gli tocca una pesante eredità».
L'argomento del giorno è il mercato. A chi assegna l'Oscar?
«Direi che la Juve con Amauri, con il discusso Poulsen e con il ritorno dei gioielli Giovinco, Marchisio e De Ceglie ha fatto molto bene. E la Fiorentina anche. Vargas lo conosco poco, conosco poco anche Jovetic e Felipe Melo ma Gilardino è un signor attaccante che in viola tornerà grande. Non solo, Alberto tornerà anche in Nazionale».
L'Inter?
«Ha tolto alla Roma Mancini. Quindi ha rafforzato se stessa e indebolito un avversario pericoloso. Ora metterà nel suo motore un grande centrocampista».
Il Milan?
«Zambrotta e Flamini sono due pezzi da novanta. Però i tifosi aspettano il colpo grosso in attacco che potrebbe essere Ronaldinho. Un asso che garantirebbe un salto di qualità».
La Roma?
«Ha perso Mancini però ha acquistato Loria, un difensore che sa anche segnare. Il mercato è tutt'altro che chiuso».
A molti piace il nuovo Palermo che ha puntato sui giovani. E a lei?
«Piace molto anche a me. Non è da ora che il Palermo si diverte a far diventare campioni giovani di talento, quasi sconosciuti. Chi era Toni quando è arrivato in Sicilia? E Amauri? Questo è il bello del Palermo».
Chi lo vince lo scudetto?
«Non lo so, ma sono convinto che per l'Inter la vita si farà dura. Quest'anno a lottare per lo scudetto saranno in cinque: Inter, Juve, Milan, Fiorentina e Roma. Con possibilità quasi identiche».
E nelle coppe ci sarà il riscatto?
«Per me il calcio italiano è il più forte in assoluto a livello mondiale. Per cui se tornassimo a vincere noi la Champions League sarebbe una cosa del tutto normale».
Collina confermato designatore degli arbitri. D'accordo?
«Perbacco. Dove lo trovi un esperto del settore così abile, leale e sicuro di se?».
La cosa più bella e la cosa più brutta del calcio italiano?
«Ci sono diverse cose belle: i valori tecnici, l'organizzazione, la giusta cultura del risultato perché il calcio senza risultato è come la pastasciutta senza sugo. La cosa brutta è sempre legata ai risultati. Va scacciata una volta per sempre quell'aria da funerale ogni volta perdiamo».
Abbiamo cominciato con Lippi e con Lippi vogliamo chiudere. Novello Pozzo sì o no?
«E come si fa a dirlo? Si può dire, questo si, che Marcello è un grande e si impegnerà allo spasimo per fare bene. Anzi farà bene. Scommettiamo?».