PROCESSO GEA, Blasi un assetato di soldi
"In questo processo mancano tutti i presupposti: è come un processo per omicidio senza il morto". Maurilio Prioreschi, difensore di Franco Zavaglia, ha aperto così la sua arringa al processo Gea davanti alla decima sezione penale del tribunale di Roma. "Mancavano i presupposti- ha continuato- addirittura per iscrivere gli imputati nel registro degli indagati. Per il caso Blasi, Prioreschi ha sottolineato che l'atteggiamento del calciatore "è stato di opportunismo, sia con Zavaglia sia con Stefano Antonelli; Blasi è un assetato di soldi- ha proseguito- non gli bastano mai. È tanto interessato ai soldi che è lui che cerca attraverso un amico il contatto con la Gea e quando c'è la trattativa sul rilascio della procura alla Gea lui dice: prima mi fate firmare il contratto con la Juve e poi vi firmo la procura.
Quindi chi è ha il coltello dalla parte del manico? Dove sono le minacce. Chi ci ha guadagnato da tutta questa vicenda? Blasi non paga la provvigione, la Juve risparmia i soldi per il procuratore e Antonelli ci guadagna 250.000 euro (nella causa che l'ex procuratore intentò al calciatore, ndr)". Prioreschi ha chiesto l'assoluzione di Zavaglia perchè il fatto non sussiste o perchè il fatto non costituisce reato, come per il caso delle cravatte di Marinella e l'emissione di fatture false: secondo il legale, il capo di imputazione è sbagliato. Per l'associazione a delinquere Prioreschi ha dichiarato: "Mi chiedo come la Gea poteva controllare il mondo del calcio, avendo solo sette procure di giocatori di A e quattro società come Messina, Siena, Crotone e Avellino".