PRANDELLI, Questo è l'anno delle prime volte
Le statistiche hanno un doppio effetto: possono essere una secchiata d'acqua gelata o un magico ricostituente. Per dire: Klinsmann, da giocatore e allenatore, non ha mai perso contro la Fiorentina (4 pari e 2 successi); e ancora, l'ultima vittoria della Fiorentina contro una squadra tedesca è datata 1975, Coppa Coppe contro il Sachsenring, gol di Speggiorin. Ecco, come li prende questi numeri Prandelli? Come un energizzante, come uno start. «Questo è l'anno delle prime volte», dice. E la carica nasce così. «La partita contro il Bayern - dice - ci deve dare il vero senso di noi, di cosa siamo e della consapevolezza di ciò che veramente vogliamo diventare. Viviamo un momento delicato, quello di chi sta diventando una squadra vera.
Sono sicuro che faremo una grande partita. Senza paura».
La prima volta dell'Era Della Valle in Champions nasce davvero oggi. Partita da «uno fisso», i 40.000 del Franchi non aspettano altro. «Dovremo essere bravi nel manovrare veloce contro una squadra nata per volere la finale.
Ci meritiamo, noi come Firenze, una grande prestazione. Che dovrà arrivare dalla consapevolezza che quando attacchi puoi far male».
Torna il Gila, non poco. «Gila è partito bene e la cosa più bella è che si sia creata simbiosi fra lui e la squadra. Niente Toni? Ma Podolski fa più movimento e la linea difensiva dovrà essere brava. Ribery? E' un pericolo, non dovremo farlo girare. Su di lui raddoppieremo». Con Kuz. Ora la chiosa. «Questo evento - dice - va vissuto con serenità. Quando vedo il Milan primo in campionato ma in Uefa e noi che siamo qui, ripenso al fatto che ad esserci abbiamo fatto una cosa straordinaria».