NAPOLI, De Laurentiis progetta il mercato
L'euforia è durata una notte. "Bella vittoria, ma dobbiamo dimenticarcela subito e guardare avanti", ha dato il buon esempio Roberto Donadoni, subito imitato da Aurelio De Laurentiis. "Il merito del successo con l'Inter è soprattutto del nostro nuovo allenatore: è la persona giusta per fare decollare il progetto Napoli, ora ne ho la certezza", ha gonfiato il petto il presidente, che ha convocato subito un vertice di mercato. "Staremo in riunione per almeno otto ore: dobbiamo decidere chi acquistare per il prossimo campionato", ha svelato il numero uno azzurro, che sta conducendo in prima persona le operazioni di mercato. "Ho già trovato l'accordo con l'Atalanta per Floccari, ma il giocatore non si è ancora convinto ad accettare il trasferimento. Niente da fare per D'Agostino, invece. Pozzo mi ha detto che l'Udinese non vuole cederlo".
Ma un regista arriverà, in ogni caso. De Laurentiis, uomo di cinema, si è convinto che il Napoli non può più farne a meno. "Con l'inserimento di Amodio, che non è il migliore del mondo in quel ruolo, tutta la squadra ne ha ricavato un giovamento", ha detto il presidente, complimentandosi con Donadoni per una delle mosse vincenti di domenica sera contro l'Inter. "Il nostro allenatore è stato bravissimo: è stata una sua vittoria personale. Lui e i tifosi sono stati decisivi". Oltre 53 mila i paganti, per una notte che ha affascinato perfino Mourinho.
"Il San Paolo mi è piaciuto molto: è uno stadio stupendo per giocare a calcio". Solamente fischi per Balotelli, nessun insulto razzista. Sulla festa di Fuorigrotta non ci sono state ombre. "La gente aveva ragione a essere delusa, era troppo tempo che non conquistavamo i tre punti", si è scusato alla fine Marcelo Zalayeta, autore del gol scacciacrisi. L'incubo è durato 105 giorni e 14 gare. Poi la fine del tunnel.
Donadoni, però, ha quasi altrettanta paura degli applausi. "Guai se pensassimo che ora i nostri problemi sono tutti risolti. La vittoria contro l'Inter mi ha reso felice e mi ha fatto allo stesso tempo innervosire parecchio. Non è possibile giocare con questa determinazione solo quando si affrontano i campioni d'Italia. Ora pretendo lo stesso impegno anche nella trasferta di domenica prossima a Siena, altrimenti vuol dire che non abbiamo capito niente e saremo punto e daccapo", ha ammonito tutti l'allenatore, un po' preoccupato per l'infortunio capitato nel finale a Lavezzi. Nuovi esami sono previsti per le prossime ore. C'è il timore di uno stiramento, ma potrebbe essere pure un problema meno serio.