MAZZONE, In prospettiva punto sulla Fiorentina
«Condannate a vincere, condannate a spendere». Ragiona da decano degli allenatori, Carletto Mazzone. Guarda la nuova serie A e non batte ciglio: «Dall’Inter al Napoli, dalla Roma alla Juventus, siccome è in arrivo un campionato ‘vero’, visto che il calcio di oggi l’hanno costruito sulla fretta e sui soldi devono spendere tutte. Gli altri? Mal comune, mezzo gaudio. Faranno i miracoli».
E’ in arrivo, secondo l’opinione di Mazzone, un calciomercato che ha un sapore antico: scambi, movimenti, magari spese che negli ultimi due anni non s’erano viste. Il perchè è facile a spiegarsi: «I grandi incassi chiamano grandi investimenti, per vincere ci vogliono giocatori, e i campioni devono essere belli e pronti: i programmi non sono mai più lunghi di 2-3 anni. Morale: trovare certezze costa. I cordoni della borsa verranno riaperti, anche perchè se si perde il treno quest’anno non si recupera più. Tutti sanno che si tratterà di un campionato più duro, ma con un maggiore valore economico, gireranno più soldi».
Secondo il ‘sor’ Carletto tutte le big hanno bisogno di rinnovare i ranghi, anche se per motivi diversi. Il fatto stesso che il Napoli «il valore aggiunto si chiama Napoli - ammette Mazzone - porterà maggiori incassi», sia tornato in serie A obbligherà i partenopei a investire. «De Laurentiis dovrà rimettere mano alla squadra.
Servono almeno 5-6 giocatori di qualità: perchè in B la quadratura di squadra e la forza fisica possono bastare, ma in A il discorso è diverso, serve qualità». Chiarito il futuro biancazzurro, ecco cosa pensa Mazzone delle altre squadre.
«Prendete la Roma: nella passata stagione ha pagato il pedaggio di una panchina corta. Finchè erano in 11 titolari davano fastidio a tutti: appena mancava qualcuno erano dolori. Servono almeno altri 4-5 giocatori. Il Milan che ha vinto la Champions ha incassato tanti soldi, ma è anche la squadra con l’età media più alta di tutti: dovranno svecchiare, rinnovare, non possono stare fermi. Penso poi alla Juventus: senza 5 rinforzi veri dove pensa di andare? Mentre invece sono convinto che la Fiorentina, pur avendo perso Toni, è in buone condizioni. Certo, quando hai un Toni là davanti come punto di riferimento ti risolve tante cose, ma in prospettiva è tra quelle messe meglio, e Pazzini è forte. Il Palermo? L’acquisto più importante sarà Amauri, ma non dimentichiamoci che ha già fatto un buon campionato».
Secondo Mazzone anche l’Inter campione d’Italia dovrà muoversi: «Non mi sembra che abbia un bilancio esaltante, nonostante lo scudetto: l’eliminazione in Champions qualche danno finanziario lo porta. Il calcio di oggi l’hanno costruito così, inutile essere ipocriti».
Ma alla vigilia dell’apertura vera del calcio mercato c’è una cosa che fa piacere a Mazzone: «Il valzer di allenatori, le tante panchine che sono cambiate è segno che c’è una generazione di tecnici bravi emergenti, che possono aprire dei cicli».