MARTINO, Clamorose rivelazioni su Calciopoli e la Fiorentina
In attesa dell'udienza finale e della prima sentenza su Calciopoli nel rito abbreviato per Giraudo e alcuni arbitri il 14 dicembre, oggi in aula nel filone principale s'è dibattuto di sorteggi arbitrali. Assenti Cellino e Pieroni, il centro del palco scenico l'hanno ripreso le palline gialle, Bergamo, Pairetto e l'impiegato Figc Manfredi Martino. «Il designatore arbitrale Pier Luigi Pairetto era troppo lontano dal tavolo dei sorteggi per riuscire a vedere le palline che venivano pescate dal giornalista di turno». Lo ha detto Paolo Bergamo in una dichiarazione resa in aula durante l’udienza di Calciopoli a Napoli (slitta a dicembre il giudizio sulla ricusazione del giudice Casoria). «Mi preme chiarire con precisione - ha detto Bergamo - come avveniva il sorteggio. In un’aula aperta al pubblico e davanti alle telecamere della tv ci sistemavamo a un tavolo lungo quattro-cinque metri. A un’estremità c’era Pairetto e davanti a sé aveva un’urna di vetro dove venivano poste le palline con all’interno i nomi degli arbitri. Al centro del tavolo sedeva un notaio incaricato dalla Figc, e c’ero io. All’altra estremità del tavolo c’era l’altra urna con all’interno le sfere relative alle partite da abbinare. Dalla sua posizione Pairetto non poteva vedere cosa ci fosse nell’altra urna. Inoltre noi non conoscevamo il nome del giornalista che sarebbe stato designato dall’Ussi se non pochi attimi prima del sorteggio».
MARTINO - Erano vecchie, usurate e decolorate e per questo riconoscibili le palline che venivano usate per i sorteggi arbitrali, in particolare nella stagione 2004-2005. È quanto ha detto Manfredi Martino, all’epoca segretario della Can, ascoltato come teste. In aula anche un impassibile Luciano Moggi. Martino, pressato dal pm Narducci, ha parlato poi, in particolare, della partita Milan-Juventus che decise le sorti di quel campionato: «A mia sensazione durante il sorteggio per la scelta dell’arbitro per quella partita qualcosa non andò secondo il verso giusto perché ci fu uno strano colpo di tosse del designatore Bergamo quando il giornalista incaricato dall’Ussi scelse la pallina gialla degli arbitri». Quindi a cose fatte... A Martino sono stati chiesti chiarimenti sul fitto scambio di sms con l'addetto agli arbitri milanista, Meani, col quale si parlava di griglie e assistenti in arrivo.
I RICORDI - Enfasi a targhe alterne tra accusa e difesa per il ricordo, dopo numerose deposizioni in cui non aveva avuto memoria del fatto, di due circostanze (un sorteggio in B, uno in A al primo turno del 2004-2005) nel quale Martino ha parlato di suggerimenti dei designatori su come incasellare le partite nelle palline. Singolare la spiegazione del perché non sia mai stato verbalizzato questo importante: «Forse l'ho detto e i carabinieri non l'hanno scritto...». Chissà come prenderanno questa dichiarazioni ufficiali e sottufficiali del'Arma che in via in Selci hanno interrogato più volte (una volta dalle 19 all'1 di notte: risultato 4 paginette di verbale) l'impiegato federale.su alcune sue affermazioni relative a eventuali pressioni esercitate dal presidente dell'epoca della Figc, Franco Carraro, su Bergamo e Pairetto, affinchè avessero un'attenzione particolare su Lazio e Fiorentina. «I designatori - ha confermato in aula Martino - mi dissero che Carraro aveva chiesto di aiutare Fiorentina e Lazio a non andare in serie B».
FIORENTINA E LAZIO - A questo proposito, Martino ha confermato che alcune volte ai raduni degli arbitri a Coverciano, a Firenze, c'erano anche i presidenti di Fiorentina e Lazio, Andrea Della Valle e Claudio Lotito. Infine, in aula sono stati letti alcuni scambi di sms e di intercettazioni telefoniche tra Martino e l'addetto agli arbitri del Milan Leonardo Meani per la scelta delle quaterne arbitrali: «Sapevo che non era regolare - ha detto in aula il teste - ma lo facevo per mantenere buoni rapporti con le società soprattutto quelle più importanti e per sondare i loro umori». Dai tabulati è emerso che gli sms con i nomi degli arbitri scelti partivano dal cellulare di Martino verso quello di Meani anche solo 10 minuti dopo la fine del sorteggio.