LONGO, Al 90% Viviano lascerà Bologna
A Tuttomercatoweb parla il direttore sportivo del Bologna, Carmine Longo. Il dirigente rossoblu si è espresso sul momento della squadra in campionato, su Emiliano Viviano e soprattutto sul suo futuro in seno al club.
Direttore, contro la Juve, in campionato, è arrivato un toccasana dopo la sconfitta di Palermo.
"Si, ma il Palermo era troppo bello per essere vero e il Bologna troppo brutto. Sicuramente i rosanero faranno un campionato importante, mentre noi dovremo lottare fino alla fine".
Che ne pensa della squalifica inflitta a Krasic?
"E' il regolamento. Gli è stata inflitta la sanzione minima. Sarà stato anche un fatto istintivo ma comunque ha simulato. Non si può certo dire il contrario".
A Bologna tiene banco la questione legata ad Emiliano Viviano. L'Inter sta lavorando al riscatto.
"Viviano è in compartecipazione con l'Inter e fino a giugno rimane a Bologna. Il fatto che ci siano delle richieste, dall'estero, a noi fa piacere perché è un grande calciatore. Penso che al 90% a giugno andrà via, mi sembra normale. Anche se, avendo venticinque anni che per un portiere è come se un attaccante avesse vent'anni, sicuramente, un altro campionato in A, nel Bologna, gli farebbe bene. Certo, se l'Inter volesse lasciarcelo un altro anno lo terremmo volentieri, anche se stiamo cercando di far valere anche la nostra metà".
Dove interverrete, a gennaio, sul mercato?
"In questo momento siamo contentissimi della nostra rosa. Abbiamo il tempo fino al 10 dicembre per valutare e sicuramente se servirà qualcosa interverremo sul mercato".
Domenica per lei è previsto un tuffo nel passato: torna a Cagliari, da avversario.
"Me ne ero quasi dimenticato (sorride,ndr). Il passato calcistico è un fatto normale, non sono affetti familiari. Al Cagliari sono stato bene, gli devo molto perché sono stato benissimo. Ma bisogna guardare al presente".
Ci sono novità per quanto riguarda il suo contratto? A Bologna c'è chi sostiene che stia per firmare un triennale.
"Se avessi voluto un contratto di tre anni il presidente me lo avrebbe fatto. Io accetterei un contratto annuale, voglio verificare tante cose e se continuare l'attività calcistica. Sicuramente se vado via da Bologna non vado da un'altra parte. Se me la sento proseguo, sempre che al Bologna stia bene. Mi sono riservato un esame obiettivo dopo gennaio. Il mio è un mestiere che si basa sull'adrenalina. Se il presidente mi dicesse di continuare e io non me la sentissi, non sarebbe corretto".
Infine le chiediamo un chiarimento: c'è chi la indica come consulente di mercato del Bologna e chi come direttore sportivo. Possiamo definitivamente chiarire qual è il suo ruolo all'interno del club?
"Certamente. Io sono il direttore sportivo del Bologna Calcio. Sono censito come tale".