Nella videochat della Gazzetta dello Sport Marcello Lippi, ha dichiarato di avere voglia di rimettersi in gioco
Un messaggio scritto e chiuso in una bottiglia e affidato alle maree calcistiche, in attesa che qualcuno lo raccolga. Meglio se in Spagna, e non perché Lippi sia diventato un esterofilo, ma perché per delicatezza non parlerebbe mai direttamente di panchine nostrane, nè di club nè di Nazionale, se non per elogiarne gli attuali legittimi occupanti, e un po' perché una esperienza all'estero - e sarebbe per lui la prima - lo intriga davvero. "Non sto pensando ad alcun club - ha dichiarato il tecnico campione del mondo - ho solo preso coscienza del fatto che ho voglia di tornare al lavoro. Il Milan? Ha già un grande allenatore e una persona fantastica in panchina". Restano in lizza una nazionale o la Liga: "Amo la Premier ma non so parlare inglese - confida in diretta - e questo per il mio modo di vedere e vivere il calcio è un grosso handicap, visto che l'allenatore è prima di tutto un gestore di uomini e il mio concetto primario è il gruppo".
FILOSOFIA VINCENTE - Una filosofia vincente, la stessa che lo ha traghettato alla vittoria finale a Berlino la notte del 9 luglio 2006: "Sono stati tutti indispensabili, da chi, come Amelia e Peruzzi, non ha giocato neanche un minuto, a chi ha disputato tutte e sette le gare. Con Cannavaro, Gattuso e Materazzi che classifico fra i fuoriclasse. Per me esistono grandi giocatori, campioni e appunto fuoriclasse, che abbinano un alto rendimento in campo a doti non comuni fuori dal rettangolo di gioco".
PALLONE D'ORO - "Per me lo merita Pirlo. Ha vinto quanto Kakà, ed è pure campione del Mondo. Hanno imparato ad apprezzarlo in tutto il mondo perchè è uno dei pochissimi che dà un'identità alla sua squadra".
BAGGIO - "Nell'arco di una carriera non può filare tutto liscio. Ci sono persone con le quali non ti capisci o non ti apprezzi, ma Baggio vive benissimo come sta vivendo senza grande considerazione di me e io vivo benissimo come sto vivendo senza avere grande considerazione di lui. È andata così, nei rapporti con le persone ci si fa certe convinzioni...".
NAZIONALE - "Donadoni non ha bisogno dei miei consigli, lui è una persona di grandissimo livello sotto ogni punto di vista. Quello azzurro è un gruppo fantastico, hanno vinto sempre finora pareggiandone una e perdendo con la Francia. Gli dico di continuare così". A partire dalla prossima, decisiva gara contro la Scozia: "L'Italia è la squadra campione del mondo, ma non perchè ha vinto a Berlino ma perchè ha campioni del mondo sotto tutti i punti di vista. Sono sicuro che faranno una partita da campioni del mondo e vinceranno