LIPPI, Ad Appiano Gentile non ci sono italiani
Lo sgarbo è servito.
Una visita di Marcello Lippi ad Appiano Gentile non risulta tra le priorità nell'agenda del commissario tecnico azzurro.
Dopo essere andato a Milanello ieri per fare una chiacchierata con Nesta e gli altri giocatori del giro azzurro, il ct oggi è stato a Vinovo per sincerarsi della conduzione degli juventini in orbita Mondiale.
Niente di male, se non fosse che ieri prima di lasciare il centro sportivo milanista a domanda precisa Lippi abbia specificato che non andrà alla Pinetina perché lì non gli risulta ci siano italiani da portare in Sudafrica.
Una decisione legittima, ci mancherebbe, che però solleva perplessità per almeno un paio di motivi.
Il primo, è che se anche è vero che l'Inter per definizione non annovera nella propria rosa un folto numero di atleti italiani, è vero anche che lì ci sono almeno due giovani come Santon e Balotelli, che meriterebbero almeno un po' di considerazione, almeno fino a giugno: a meno che le liste per il Sudafrica non siano già belle che chiuse, Lippi potrebbe quanto meno far finta di volerci pensare su ancora un po'.
La seconda motivazione è di ordine, diciamo così, più diplomatico. Dalla volta dei pronostici scudetto che dicevano Juve, i rapporti con Mourinho si sono fatti tutt'altro che cordiali, con accuse neppure troppo velate al ct di essere troppo sentimentalmente vicino ai bianconeri; ma forse proprio per sottrarsi a nuove polemiche, per il ct azzurro sarebbe stato più opportuno dopo Milan e Juve completare la visita ecumenica di tutte le grandi.
L'Inter non ha gradito, ed è comprensibile. Lippi fa spallucce e tira dritto per la propria strada. Rendersi simpatico a tutti in fondo non rientra tra i suoi compiti.