JOVETIC-FIORENTINA, Amore a prima vista
Stevan Jovetic ha detto sì alla Fiorentina nonostante le offerte di Real Madrid e Juventus, mica due club qualunque. «È sempre stata la mia prima scelta», dice il giovanissimo attaccante montenegrino (non ha ancora 19 anni) considerato uno dei talenti migliori in circolazione insieme al brasiliano Pato. La società viola è riuscita a bruciare tutti sul tempo sborsando al Partizan Belgrado 8 milioni di euro e blindando il giocatore, che è già nella nazionale maggiore e ha chiuso la stagione vincendo da capitano scudetto e Coppa di Lega, per cinque anni.
«Ho detto no al Real perché per me è meglio andare in una squadra dove so che posso giocare - spiega Jovetic che in Savicevic e Mijatovic gli idoli di casa - Quanto alla Juve, è vero che mi voleva ma ho preferito la Fiorentina perché è meglio». Parole che fanno gongolare Pantaleo Corvino e accendono l’entusiasmo dei tifosi, almeno 200, che applaudono e dedicano cori al neoacquisto sotto la tribuna d’onore del Franchi da dove Jovetic si affaccia, emozionato, per salutare.
«Sono felice di iniziare questa avventura, sognavo di venire in Italia fin da piccolo. Vucinic, mio compagno in nazionale, mi ha detto che il vostro campionato è difficile ma anche molto bello - aggiunge il neo viola che capisce e parla già l’italiano - A Firenze ci sono tanti buoni giocatori, conosco Mutu, Kuzmanovic, Donadel, e un ottimo allenatore.
Stimo molto Kakà e Toni. Jovetic chiederà la maglia numero 8 e si dice pronto a ricoprire più ruoli in attacco, prima punta compresa «anche se mi piace soprattutto giocare esterno».
Dopo Gilardino, Jovetic rappresenta il secondo grande colpo del mercato viola. Soddisfatto ovviamente Corvino: «La Fiorentina mira a migliorare ogni anno e in tal senso è importante cercare e inserire grandi talenti e Stevan è uno dei più forti. Sono quindi contento che ci abbia scelto e orgoglioso di averlo preso, è un altro mattone del nostro progetto». Il ds viola svelato una curiosità: «Sua madre mi ha raccontato che Stevan da piccolo guardava i gol di Batistuta e diceva che gli sarebbe piaciuto giocare nella stessa squadra». Quando si dice i sogni che diventano realtà.