IBRAHIMOVIC, Scudetto? Anche Milan, Roma e Viola
Ecco uno stralcio dell'intervista di Zlatan Ibrahimovic alla Stampa...
Zlatan Ibrahimovic, metà ballerino e metà gangster: esagerata come etichetta?
«Signore mio, sono nato a Malmoe in un quartiere che tutti chiamavano “il ghetto”. Già questo dovrebbe rendere l’idea. Se hai talento, bene. A volte, però, non basta. Se invece lotti e sgomiti e alzi la voce, a volte può bastare. Ho un brutto carattere? Non lo so. C’è chi non lo ha, il carattere».
Cosa prova a essere il giocatore più pagato in Italia e uno dei più pagati al mondo?
«Ci tiene proprio a saperlo? Un beneamato tubo. È la legge della domanda e dell’offerta. Io penso a giocare, al resto provvede il mio agente. Il 3 ottobre compio 27 anni, ho allungato il contratto con l’Inter fino al 2013.
Ora che siamo più completi e più maturi, credo proprio che ci toglieremo un sacco di soddisfazioni».
La ricetta italiana anti-violenza vista da uno straniero.
«Stadi chiusi, semichiusi, né chiusi né aperti. Non ci ho capito nulla. Se le rispondo che li vorrei sempre e tutti pieni, mi espongo al banale. Il problema è serio, ma la soluzione non mi convince».
Quando legge uno striscione con scritto «zingaro» o la fischiano, come reagisce?
«Poveri illusi, se immaginano di smontarmi. Al contrario, mi caricano. Adoro il clima da corrida. Fermo restando che non si può filare sempre al massimo».
La sua griglia scudetto?
«Noi, la Juve, il Milan, poi Roma e Fiorentina».