FREY, Nessuno ci è superiore in Italia
La parola scudetto non è più vietata. «Abbiamo una possibilità su cento di vincere il titolo. E ce la vogliamo giocare». Seba Frey alza ancora l'asticella. Il campione francese è uno dei vecchi saggi dello spogliatoio viola. Ed è il simbolo di una difesa che, ormai da sedici mesi, è la meno battuta del campionato. «Questa Fiorentina sta crescendo in fretta. Perché dovremmo mettere dei paletti alle nostre ambizioni? L'importante è restare con i piedi per terra».
C'è una squadra sicuramente più forte di voi?
«In questo momento no. Oggi me la giocherei anche con l'Inter. E spero di dimostrarlo nello scontro diretto in programma ai primi di dicembre. Il buon senso, però, mi fa pensare che a gioco lungo la formazione di Mancini arriverà davanti a tutti. L'Inter ha un parco giocatori incredibile».
C'è in Europa un progetto simile a quello che sta sviluppando la famiglia Della Valle?
«La Fiorentina mi sembra l'Arsenal d'Italia. Stiamo parlando di due realtà che vogliono tornare presto a vincere».
Prandelli ha detto: «Frey vale quanto un grande cannoniere».
«Lasciando da parte i miei amici Pazzini, Mutu e Vieri, mi piacerebbe trasformarmi in Trezeguet. Un centravanti micidiale».
A proposito di Juve: c'è chi considera Buffon un portiere di un altro pianeta.
«Gigi è un campione, ma non è di un'altra categoria. I marziani vivono su Marte. In Italia ci sono tanti grandi portieri. Non soltanto Buffon».
Qual è il segreto della difesa viola, la meno battuta del campionato?
«L'amicizia.
Ormai ci conosciamo a occhi chiusi e, in questi anni, chi ha passato un momento difficile ha sempre potuto contare sul sostegno dei compagni».
Questa Fiorentina è riuscita a dimenticare Toni.
«Luca è uno degli attaccanti più forti del mondo, ma la sua partenza ha obbligato chi è rimasto a dare qualcosa in più. Insomma, ci siamo divisi l'effetto Toni. E il risultato è che siamo secondi in classifica».
Pazzini, l'erede di Toni, sta meritandosi la fiducia di Prandelli.
«Scommettete sul Pazzo. Sono soldi sicuri».
E Vieri?
«Bobo l'ho lasciato all'Inter quando era un campione e ora ho ritrovato a Firenze un grande professionista. Vieri è un esempio da indicare ai giovani che iniziano la nostra professione. Si è rimesso in discussione dimostrando classe e umiltà. Questo Bobo è una vittoria per la Fiorentina e per tutto il calcio italiano».
I tifosi hanno scelto per Mutu il soprannome di «Fenomeno».
«Adrian è un grande e quando gioca per la squadra è ancora più grande. Nel suo ruolo è tra i primi dieci al mondo».
Prandelli è il re di Firenze. Corvino, invece, continua a scoprire talenti.
«Ha l'occhio lungo. La società sta lavorando in maniera fantastica. La famiglia Della Valle ha creato le fondamenta per realizzare un fantastico grattacielo. Tra poco, però, i nostri dirigenti dovranno decidere se compiere o meno l'ultimo passo. La Fiorentina per entrare tra le grandi d'Europa ha bisogno di acquistare qualche altro campione. Andando oltre l'attuale progetto economico».
Giovedì tornerà la coppa Uefa.
«Attenti a non sottovalutare gli svedesi dell'Elfsborg. la crescita della Fiorentina passa anche attraverso l'avventura in Europa ».