FIORENTINA, Un esame tira l'altro
Un esame tira l’altro e quello contro la Lazio ha l’aria di essere uno spartiacque fra due Fiorentine, una che resta forte attraverso i cambi e un’altra che fatica ad accettare la discontinuità, vivendola come una diminuzione e non una ricchezza. Prandelli lo sa bene e le dichiarazioni di ieri - strabilianti per uno come lui - aumentano l’importanza del risultato.
Prandelli, e qui veniamo subito alle dichiarazioni strabilianti, non nasconde i problemi di "integrazione fra vecchi e nuovi giocatori", aggiunge una stecca per chi vuole difendere il proprio orticello, spiega che ci sono sfide da accettare, manda messaggi a chi non accetta la competizione interna in nome di un grande avvenire dietro le spalle. Concetti che sfuggono al clima soft inaugurato e difeso da tutti i protagonisti viola. Ma se c’è un problema è bene .... Il salto di qualità della Fiorentina - e dei suoi giocatori - si basa ora su concetti più complessi rispetto al passato quando le gerarchie erano comunque disegnate.
La gestione degli esuberi temporanei (ci sono tante partite, ma solo diciassette giocatori da coinvolgere in ogni match, panchina compresa) deve essere accettata da tutti. E la sensazione è che i buoni risultati siano decisivi per facilitare il lavoro di Prandelli, costretto a confrontarsi con le speranze dimezzate di molti giocatori. Lunga premessa prima di arrivare alla partita contro la Lazio, incidentalmente stasera c’è anche questa.
Prandelli nasconde come al solito le sue scelte e dall’assenza di esterni fra i convocati - fuori Santana, Semioli e l’ormai disperso Papa Waigo - si capisce o si crede di capire come giocherà la Fiorentina. Cioè con il 4-3-1-2 già visto a Lione, centrocampo a rombo con Kuzmanovic vertice alto, un modo per collegare attacco e centrocampo mantendendo equilibrio attraverso un grande dispendio di energie al centro.
E’ una formazione più semplice da prevedere, con due dubbi principali. Il primo riguarda Gilardino, che come dice Prandelli "non può giocare settanta partite", ma c’è Pazzini che ha un problema al ginocchio. Stessa diagnosi generica - problemino - anche per Vargas, che però giocherà. Nella categoria dubbi rientra invece il possibile esordio dal primo minuto di Comotto, in competizione con Zauri (favorito). A centrocampo scontate le presenze di Almiron e Montolivo, con Melo favorito su Donadel per il ruolo di regista basso.