FIORENTINA, ADV in arrivo nel fine settimana
Il primo a sparlare fu Osvaldo: «Nella Fiorentina per me non c´è spazio, pensavo di meritare qualcosa di più» disse durante un ritiro con la nazionale Under 21. Naturalmente il giorno dopo Osvaldo disse che le sue parole erano state distorte, ma il mal di pancia era evidente e nessuno chi ha creduto. Tanto che a gennaio la Fiorentina lo ha ceduto molto volentieri. Poi parlò Prandelli. «Ci sono troppi orticelli» disse il tecnico prima della partita con la Lazio. Era la fine di settembre e c´era un po´ troppa gente che pensava per se. La sua presa di posizione fu netta e decisa, la squadra fu messa con le spalle al muro. Ma qualcosa dentro lo spogliatoio aveva iniziato a scricchiolare. Sussurri più che lamenti, vocine del dissenso, qualche giocatore insoddisfatto. A gennaio la società ha cercato di rimediare. Via Osvaldo e via anche Pazzini, che appena arrivato alla Samp ha raccontato di incomprensioni con il tecnico. Cose già viste, niente di nuovo. Così va il calcio. Adesso, però, ci si mette anche Jovetic, anche lui insoddisfatto (magari appena torna a Firenze dice che i giornalisti non hanno capito bene...).
Finora è sempre stato Prandelli a intervenire per rimettere le cose a posto, ma stavolta tocca alla società. Anzi, tocca ad Andrea Della Valle (sarà a Firenze nel fine settimana), l´unica figura autorevole insieme al fratello Diego. Farsi sfuggire la Champions per qualche mugugno sarebbe una follia, oltre che un flop di immagine. Sia chiaro, lo sfogo di Jovetic va preso per quello che è, ma è anche un segnale da non sottovalutare. Se ci sono cose che non vanno dentro lo spogliatoio, se c´è qualcuno che non è soddisfatto, questo è il momento di fare chiarezza. Non solo, per arrivare all´obiettivo bisogna mettere da parte i personalismi. È andata così dopo la batosta con la Lazio, da quella sconfitta la Fiorentina ha trovato la forza per reagire e anche la stagione degli scontenti è stata mascherata. I conti, anche da questo punto di vista, si fanno alla fine. Prima la Champions, poi i bilanci personali. E a giugno ognuno potrà decidere del suo destino.