FERRANTE, Al Toro manca il leader
Torino sempre più in crisi: chi meglio di una grande bandiera granata degli anni '90 come Marco Ferrante può spiegarci il suo punto di vista sulla situazione nella nostra rubrica quotidiana.
"Mi dispiace per De Biasi ma penso che aver ripreso Novellino sia stata la scelta giusta: prendere un altro allenatore che non sapeva cosa avesse in mano sarebbe stato sbagliato. E' chiaro che l'allenatore sia sempre il primo a saltare quando le cose non vanno bene pur non avendo tutte le colpe, ma il calcio è così: ovviamente sabato abbiamo già visto che il cambio di allenatore non è la cura di tutti i mali".
Dunque Novellino promosso nonostante abbia già subito una bocciatura in passato...
"Se guardiamo i risultati di mister Novellino con la Samp o altri club, è evidente che grande allenatore sia: eppure Torino è una piazza dura ed ha avuto qualche problema di troppo, ma ora ha la sua grande seconda possibilità. Lo scorso anno aveva avuto qualche incompatibilità con altri esponenti della società che non ci sono più e forse questa volta possono essersi appianati i dissapori che non gli hanno permesso di creare la squadra come voleva lui".
La partita di sabato però non ha dato i suoi frutti
"Il Toro non ha giocato male e poteva chiudere il match con quel gol fantasma di Natali: questa non è una giustificazione però considerando i 5 gol sul groppone presi poco dopo. Ora però non ci sono più giustificazioni: bisogna alzarsi le maniche".
Ma cosa non funziona sul serio in questa squadra?
"Dal di fuori si può dire di tutto e di più, ma chi lo sa: il Presidente Cairo ha speso tanto, ma magari qualcosa non funziona. Ciò nonostante, il tempo di rialzarsi c'è ancora eccome: il Torino è nettamente più forte delle squadre che gli stanno intorno".
Molti tifosi puntano il dito su Rosina...
"Quando le cose vanno male non è mai colpa di un singolo, ma del collettivo: da quanto so io, Rosina non è neanche un personaggio che può creare problemi negli spogliatoi. Al massimo il problema può essere tattico, visto che lui è una mezzapunta e lo decentrano sulle fasce, ma non si trova a suo agio".
Cosa avresti cambiato rispetto a ciò che è stato fatto?
"Io fossi Cairo, rifarei tutte le stesse scelte: Bianchi e Amoruso sono dei signori giocatori, eppure... Tutti gli attaccanti che passano da qui mi chiedono "Come fai ad aver fatto 127 gol qui", perchè la piazza è davvero dura, specie per un centravanti: il mio segreto è sempre stato dar tutto fino alla morte per questa squadra. Forse in una disfatta come quella di sabato, ci voleva una reazione diversa".
Manca un Ferrante a questa squadra?
"Mi auguro di no, perchè un leader carismatico serve: ad esempio Comotto, con cui ho giocato, era il giocatore ideale per guidare questa squadra ed è un peccato che sia andato via".
Si pensava potesse essere Sereni il leader, ma...
"Fino ad ora era stato il migliore della rosa, non bisogna gettargli la croce addosso: un momento negativo ci sta, specie se coincide con quello della squadra. Ora bisogna far qualcosa però, prima di iniziare a rischiare: io vedo che il Toro ha pochi ricambi a centrocampo e abbondanza in attacco... Vedremo se sistemeranno la rosa".
Intanto in attacco si fa largo Stellone
"Stellone, con Amoruso, è quello che sta facendo meglio, ha una gran carica: mi pare indispensabile davvero".