DDV, Italo? Costretto a vendere dai soci. Volevo...
Diego Della Valle, due giorni fa, ha venduto la società dei treni Italo agli amercani di GIP per 2,5 miliardi. Scelta non esente da critiche, che il numero uno della Tod's ha voluto spiegare in una lettera divulgata nella serata di ieri: "Per quanto mi riguarda la società NTV era giusto quotarla, sempre secondo il mio pensiero il nucleo storico di imprenditori italiani sarebbe dovuto rimanere unito alla guida della società per controllarne lo sviluppo futuro. Questa avventura imprenditoriale aveva all’inizio una forte componente di italianità, con lo scopo di voler far nascere una società che potesse essere, oltre che un’ottima azienda, anche un forte esempio in Italia. La compagine azionaria ha fatto bene e con convinzione e lungimiranza il proprio mestiere, sostenendo Italo sempre in tutti questi anni e con coraggio, anche nei momenti più duri.
Anche per questo io ritenevo giusto ed utile per i soci fondatori industriali fare tutti insieme l’IPO e poi rimanere tutti uniti nell’azionariato. Nell’occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione di NTV fatto circa un mese fa io e le persone che rappresentavano la mia quota azionaria non abbiamo aderito alla formazione del nuovo consiglio perché non eravamo d’accordo su alcune delle cose che ci venivano proposte, così non abbiamo partecipato ad alcuna decisione riguardante l’eventuale IPO o vendita di NTV. Quando per le vie ufficiali ci è stato comunicato che tutti gli altri azionisti avevano deciso di vendere, abbiamo dovuto prenderne atto e di conseguenza vendere anche il nostro pacchetto azionario per evitare di rimanere azionisti di minoranza e non influenti".