COSMI, Savio ha enormi qualità
Serse Cosmi è uno degli allenatori italiani più famosi e preparati, ma è anche vero che è costretto ad attendere una chiamata da qualche squadra poichè reduce dall'esonero di Brescia. In questa intervista ci parla della situazione degli allenatori in Italia e di alcuni suoi ex giocatori.
Le dispiace essere ancora fuori?
"Chiaro che mi dispiace, è il mio lavoro, ma al di là di questo è anche quello che mi piace fare. Sinceramente le uniche offerte le ho avute dall'estero, ma sento di poter ancora far qualcosa in Italia e non ho accettato. Se la situazione, però, dovesse rimanere così fino alla fine dell'anno prenderò in considerazione anche l'ipotesi di andare all'estero, ma per il momento vorrei allenare in Italia".
Cosa ne pensa del fatto che quest'anno ci siano tanti allenatori emergenti e tanti allenatori esperti, come lei Cagni e Mazzarri, sono a casa?
"Il ricambio c'è sempre stato ed è anche naturale e giusto. La sensazione è che quest'anno si sia esagerato. E' normale cambiare e dare possibilità a giovani di esprimersi, ma vedere così tanti emergenti in A e B fa pensare non a una moda, ma ad una scelta drastica dei club. Credo che ci saranno giovani che faranno bene, ma per altri questa scelta sarà controproducente perché non si possono esprimere ad alti livelli senza la necessaria gavetta".
Ad esempio Leonardo al Milan?
"Non è questione di Leonardo, Milan, ma anche Juve, sono tra le massime espressioni del calcio italiano e comunque hanno in panchina gente di sport, che viene dai campi. La sensazione è che tutti vogliano andare dietro a quanto fatto dal Barcellona con Guardiola. Là, però, è una situazione diversa: lui allenava già da due anni ed esprime valori a prescindere dal ruolo di allenatore".
Che campionato si aspetta?
"Mi aspetto un campionato più avvincente, in questi ultimi anni c'è stato il predominio dell'Inter, ora invece credo che la Juventus possa essere la giusta antagonista. Credo che la Juve di quest'anno si sia rafforzata molto bene ed abbia accorciato la differenza con l'Inter. A questo punto ci sarà suspence fino alla fine".
Si aspettava le dimissioni di Spalletti?
"Difficile commentare da fuori, si corre il rischio di dire stupidaggini. Per me rimane il fatto che ha lavorato benissimo a Roma, ha dato sostanza lottando per lo Scudetto ed ha ottenuto risultati tramite il gioco. Non è facile farlo in una grande squadra, ma forse si è concluso un ciclo e noi italiani siamo buoni, anche in questo caso, di rovinare rapporti straordinari".
Savio alla Fiorentina come potrà fare?
"Non lo so, è un ragazzo con enormi qualità, ma deve avere la possibilità e deve essere bravo lui a poterle esprimere. Al West Ham c'era la sensazione che potesse diventare protagonista, poi ha avuto difficoltà. Ha vent'anni, è capitato nella società ideale che crede nei giovani ed un allenatore che valorizza i giovani e molto dipenderà da lui. ".
Viviano al Bologna?
"Viviano ha meritato in ritardo quello che doveva avere qualche anno fa. C'è una ricerca spasmodica di portieri dall'estero e lui è superiore a tanti. E' arrivato in ritardo, ma è ancora giovane e nei prossimi anni sarà protagonista assoluto".
Zambrella se l'aspettava senza squadra?
"No perché è un ragazzo giovane, che andava a fine contratto, ma queste sono le cose del calcio. Non bisogna sorprendersi più di niente. E' chiaro che può aver fatto meno di quanto ci si aspettasse, ma ha 23 anni ed ha tutte le qualità. Pensavo che una volta lontano da Brescia, dove poteva aver chiuso un ciclo, avrebbe avuto modo di esprimersi, ma questa è una cosa strana perché quando c'ero io lo volevano in tanti e ora che si è liberato a parametro zero nessuno lo prende".