CHAMPIONS, I voti della Gazzetta dello Sport
Ce la farà il Manchester United a confermarsi squadra regina d’Europa? Sarà dura. Da quando la coppa Campioni è diventata Champions nessuno è riuscito a vincerla per due anni di fila. L’Inter di Mourinho, il Chelsea di Scolari e il Barça di Guardiola guidano il pressing sui campioni inglesi.
Anche Juve e Roma: stesso voto, 7. Ai bianconeri manca ancora qualità creativa in mezzo al campo. Poulsen non è Xabi Alonso e si vede. Ma la squadra è solida e occhio ai vecchi campioni (tipo Nedved), possono ancora essere decisivi. Nella Roma, Spalletti deve quadrare il cerchio con i nuovi (Baptista, Menez): i risultati di questi anni dicono che il gruppo cresce. Salgono le azioni del Bayern (7) di Toni e Oddo, scendono quelle del Real (7) che ha speso solo 30 milioni sul mercato, fallendo tutti gli obiettivi importanti: Ronaldo, Fabregas, Huntelaar, Villa. Schuster vuole un attaccante, deve aspettare gennaio. L’Arsenal (7) ha tenuto Adebayor e scommette sul giovane Nasri; il Liverpool (7) è partito arrancando ma se salta l’ostacolo della prima fase rischia di bissare le sue impresone. Infine, oltre ai russi dello Zenit, vale la pena citare due outsider. La Fiorentina (6,5) che ha aggiunto Gilardino a Mutu; l’Atletico Madrid (6,5) entrato come un tornado in Champions e partito a razzo nella Liga, tutto nel segno di Kun Aguero. Gli allenatori sono importanti ma alla fine la differenza la fanno i marziani: Ronaldo, Messi, Ibra, Cesc, Torres. Quelli là. L’hanno capito anche gli emiri, non è difficile