CACIA, Voglio lasciare la Fiorentina
Daniele Cacia (24) vuole lasciare la Fiorentina a tutti i costi. E’ quanto emerge dall’intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano piacentino La Cronaca. L’attaccante calabrese non ha dubbi: “Vado via al cento per cento. Non ho mai pensato di venire a Firenze per giocare, sapevo che avrei dovuto aspettare il mio momento. Nel ritiro di Marbella, in Spagna, tenevo il passo degli altri. Ero entusiasta e l’entusiasmo mi spingeva, sapevo che prima o poi il mio momento sarebbe arrivato. Forse, però, non c’è stata la giusta considerazione. Ho giocato in Coppa Italia, sono sceso in campo all’andata e al ritorno dei sedicesimi con il Rosenborg. Poi, però, non mi è mai stata data la giusta chance. Mi aspettavo qualcosa di più, un premio per il gol al Franchi (proprio contro il Rosenborg, ndr). Non dico tanto, ma pensavo di essermi meritato una possibilità. E poi io sono così: a lungo andare, se non sento la fiducia intorno a me, faccio fatica, mi demoralizzo. Forse caratterialmente la prendo nel modo sbagliato, ma io sono fatto così, non ci posso fare niente”. Dunque, quello di Cacia, è un addio senza mezzi termini: “Il mio obiettivo è recuperare al più presto, visto che mi devo ancora togliere la placca di ferro dalla caviglia. Poi voglio trovare una piazza meno ambiziosa dove poter dimostrare il mio valore. Capisco tutto, ho sempre accettato le scelte in maniera positiva anche se mi hanno fatto arrabbiare. Non ho mai fatto storie né le farò. L’unica cosa che mi sento di dire è che voglio andare via da Firenze, e voglio trovare un ambiente che mi dia più spazio, più fiducia per dimostrare le mie qualità. Se non ho giocato quest’anno che la Coppa Campioni non c’era, figuriamoci il prossimo che probabilmente ci sarà. Tutti sognano di fare parte di una squadra che gioca in Champions, però in questi quattro mesi ho capito che non è importante stare in un grande club se non sei né considerato né protagonista.
Penso che l’importante sia sempre giocare. Poi se lo fai in A e in una squadra che lotta per l’Europa tanto meglio. Ma, per un ragazzo di 25 anni come me, fare dieci apparizioni all’anno non serve proprio a nulla”. Eppure, ammette Cacia, “…se tornassi a gennaio rifarei la stessa scelta, senza ombra di dubbio. Ma se avessi saputo che sarebbe finita così, beh, ci avrei pensato dieci volte. Purtroppo sono cose che non puoi sapere. Se riuscissimo a prevedere il futuro sarebbe tutto più facile...”. L’attaccante ne ha pure per Prandelli: “In quattro mesi ci avrò parlato due volte. Speravo che mi dicesse qualcosa. Niente”. Tutt’altro riguardo nei confronti di Beppe Iachini, che l’ha lanciato a Piacenza: “Se mi chiamasse con lui al Chievo l’anno prossimo ci andrei al volo. Sarebbe una piazza ideale e lui mi potrebbe aiutare. Sarebbe una delle mie soluzioni preferite”. Le uniche parole d’affetto sono nei confronti di Bobo Vieri, a quanto pare l’unica cosa non da buttar via dell’esperienza in Toscana: “Vado molto d’accordo con Bobo. Mi piace molto parlare con lui. Senza nulla togliere agli altri, è la persona con cui mi sono trovato meglio. Prima di venire qui mi colpiva solo sentire il suo nome: andavo a giocare con un fuoriclasse, un campione, e questo mi metteva in soggezione. Poi, invece, ho scoperto che Vieri è un ‘bambinone’, schietto e umile. Di un’umiltà mai vista”.