BROCCHI, Firenze nel cuore

03.09.2007 09:05 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione

Proprio loro due, Cristian Brocchi e Bobo Vieri, soci in «Baci e abbracci», piccola catena di abbigliamento, sono i soli ex di Milan-Fiorentina. Ex, soci e amici per la pelle. Però oggi pomeriggio a San Siro non saranno baci e abbracci, ciascuno per la sua strada, magari seduti in panchina e pronti, se capita, a lasciare il segno.
Vero Brocchi?
«Perché no? Gioco in una squadra piena di campioni di livello mondiale che si chiamano Kakà, Pirlo, Seedorf e compagnia bella per cui conquistare un posto fisso non è semplice, tutt’altro. E comunque sgomito per farmi largo».
Cosa significa per lei Milan-Fiorentina?
«Per me è la partita del cuore che mi regala emozioni fortissime perché continuo ad avere un rapporto speciale con la maglia viola, con i tifosi e con la città di Firenze».
Che Fiorentina è quella di quest’anno?
«Prima di tutto la Fiorentina ha un allenatore grandioso come Prandelli, anzi è grandioso non solo lui ma tutto il suo staff. Poi ha giovani di grido in ogni reparto. Toni sarebbe una perdita grave per qualsiasi squadra al mondo ma non dimentichiamoci che Mutu è un grande campione, nell’incontro di oggi i pericoli arrivano soprattutto da lui.

Né dobbiamo dimenticare che Pazzini ha un futuro radioso e il mio amico Vieri ha una voglia di far bene che non immaginate neppure».
Una squadra così dove può arrivare?
«In zona Champions anche se è meglio non dirlo, questione di scaramanzia».
E il super Milan?
«Abbiamo finito la vecchia stagione alla grande vincendo la Champions e alla grande abbiamo iniziata quella nuova vincendo la Supercoppa europea. Non basta: se nella scorsa stagione, con il peso di una pesante penalizzazione, abbiamo conquistato una Champions League da sogno, quest’anno qualsiasi traguardo, dallo scudetto, alla stessa Champions, alla coppa intercontinentale, è alla nostra portata».
E oggi che succede?
«Sarà un bel confronto fra due squadre che onorano il calcio, chiaro che il Milan vuole e deve vincere. Spero di dare un contributo anch’io, se possibile».
Detto sotto voce: ma lei a Firenze tornerebbe?
«Sono milanese e milanista da cima a piedi, con la maglia rossonera sto cominciando, settore giovanile compreso, la sedicesima stagione. Fatta la premessa, ricordo che non sono riuscito a restare in viola quando ci tenevo da matti, però se capita l’occasione alla corte di Prandelli tornerei anche a piedi…».