BRESSAN, Tifosi, non contestate la Fiorentina

19.10.2010 08:02 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: TMW
BRESSAN, Tifosi, non contestate la Fiorentina
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© foto di Federico De Luca

Questa sera torna la Champions League e al Bernabeu va in scena la sfida fra i due club più titolati: Real Madrid e Milan. Per capire che gara sarà abbiamo parlato con Mauro Bressan, ex rossonero che, inoltre, ci ha detto la sua anche sul tema caldo del campionato: la grande crisi della Fiorentina.

Che partita si aspetta fra Real e Milan questa sera?
"Sicuramente mi aspetto spettacolo. Ho visto il Milan giocare contro il Chievo ed ho visto una squadra spettacolare, che si buttava tutta in avanti concedendo anche qualcosa in contropiede. Allegri ha puntato più sulla qualità dei giocatori che, forse, sull'equilibrio. Per me ha fatto anche bene visti i giocatori che ha a disposizione. Di fronte, però, avrà un Real Madrid pieno di grandi campioni e con un tecnico come Mourinho che sta cercando di dare un equilibrio anche tattico alla squadra".

Si aspettava che Mourinho potesse avere difficoltà al Real Madrid?
"Sapevo che qualche problematica poteva trovarla. Non è facile arrivare con il suo carisma e le sue idee in una piazza come quella del Real Madrid dove si punta tutto sulla qualità dei giocatori. Qualche difficoltà a far capire il proprio credo ci può stare, ma lui è un vincente e vincerà tanto anche qui".

Mourinho teme Inzaghi e ha detto che, piuttosto, spera che il Milan schieri altri dieci attaccanti. Davvero questo giocatore fa così paura?
"Per me queste cose sono tutte premeditate, le butta là così per distogliere l'attenzione dalla squadra e farla andare dove vuole lui. E' normale che Inzaghi faccia sempre paura perché ha il gol nel sangue e quando entra fa male, ma credo che se giocasse lui, e magari fossero in panchina Pato e Ibrahimovic, Mourinho sarebbe contento".

Chi sfida sarà per Ibrahimovic dopo l'annata difficile in Spagna?
"Vorrà dimostrare a tutta la Spagna il giocatore che è. Al Barcellona ha avuto delle problematiche con Guardiola e sicuramente vorrà far vedere le sue qualità".

Kakà, invece, non sarà in campo, ma ritrova il suo passato proprio in questo momento in cui le voci di mercato parlano di un possibile ritorno in rossonero
"Per lui rivedere i colori rossoneri sarà sicuramente un piacere, ma per il resto non so. Può darsi che Mourinho abbia trovato la quadratura senza di lui e che a gennaio sia disposto a lasciarlo andare, ma non so quale potrà essere la sua destinazione nel caso".

Lei lo vede più all'Inter o al Milan?
"Al Milan penso proprio di no o almeno io non tornerei dopo tutto quello che ha fatto. L'Inter potrebbe essere più probabile, ma è una scelta che non so se potrà fare Kakà. Per il carattere che ha Ibrahimovic, ad esempio, essere stato alla Juventus, all'Inter e poi al Milan non è un problema, mentre non so se Kakà sarebbe contento di vestire la maglia nerazzurra. A questo punto, però, intervengono anche altri fattori molto importanti".

Cosa c'è da temere di questo Real?
"Senz'altro la concretezza portata da Mourinho. Il modulo di gioco è molto simile a quello che aveva all'Inter, con due centrali di centrocampo come Xabi Alonso e Khedira a far da barriera al gioco offensivo degli attaccanti".

Un pronostico?
"Tanti gol, ma chi vince non lo so".

Per quanto riguarda il campionato, invece, a stupire in negativo è ancora una volta la Fiorentina. Che momento sta vivendo questa squadra?
"E' un momento di difficoltà in cui tifosi e società devono avvicinarsi alla squadra. Contestare o fare chissà cosa non produce risultati, bisogna stare vicini ai giocatori che sicuramente capiscono il momento che stanno passando. Hanno bisogno di sentire cose positive e di fare qualche risultato, magari una vittoria già col Bari in attesa di tempi migliori e di recuperi di qualche giocatore fuori".

C'è chi parla di esonero di Mihajlovic
"E' normale nel calcio che paghi l'allenatore quando non ci sono risultati e in altre piazze, probabilmente, avrebbe già pagato. La Fiorentina, però, è una società che ci pensa tanto prima di fare certe scelte ed io sono d'accordo con questa politica perché, in questo caso, le colpe non sono certamente solo dell'allenatore".