ADRIANO, Venti gol per tornare Imperatore
Almeno venti gol per riconquistare il soprannome di “Imperatore”. Adriano, dal pre-ritiro interista di Santa Margherita di Pula (Cagliari), non fa promesse ma nemmeno nasconde la voglia di lasciare un segno sulla prossima stagione, che ha un pò il sapore dell’ultimo appello in maglia nerazzurra. «Senza dubbio mi devo riconquistare quel soprannome», ha ammesso al suo primo incontro con i giornalisti il brasiliano che è arrivato in Sardegna puntuale e in forma. D’altronde, i numeri dell’annata passata sono impietosi: sei gol in tutto, cinque in campionato, uno in Coppa Italia e, soprattutto, nessuno in Champions League. E poi i black out segnati da partenze lampo per il Brasile e ritardi agli allenamenti. «Ho vissuto un anno e mezzo bruttissimo - ha spiegato Adriano - ma la vita è così. Spero di lavorare e riuscire a uscire da questa situazione perchè posso dimostrare ancora tantissimo». «Imparare a essere più intelligente ed esperto per gestire le situazioni», è il proposito di crescita del 25enne attaccante, che sa di aver compiuto qualche giro a vuoto in passato: «L’errore più grosso è stato pensare troppo ai miei problemi, però può succedere nella vita».
Ora però può dirsi «sicuro che dentro di me c’è ancora l’Adriano vero. Sto lavorando per far vedere a tutti che sono ancora quello.
E quando stai bene e lavori bene, i gol arrivano: spero di farne tanti, almeno una ventina». Anche dal punto di vista fisico, il brasiliano è apparso tonico già dopo i primi giorni di preparazione. Più di quando, dodici mesi fa, fece ritorno dal Mondiale tedesco. Merito della vacanza in Brasile, ha detto, che «mi ha fatto bene, perchè ero stanco. Erano quattro anni che non facevo vacanza e ne avevo bisogno. La società e l’allenatore mi hanno capito». In Sardegna, Adriano si è allenato per la prima volta con David Suazo, per ora unico neo acquisto interista, che aumenterà la concorrenza nel reparto, affollato da ben sei attaccanti. Se qualcuno dovrà andare via quello non sarà certo Adriano, che si è detto «felice di essere corteggiato da grandi squadre, ma il mio cuore è dell’Inter. Sto bene qui, queste cose le deve decidere Moratti».