OCCHI PUNTATI SU, Adrian Mutu ed il suo "One Man Show"
Finisce come meglio non potrebbe il 2007 della Fiorentina ed al suo pari anche il 2007 di Adrian Mutu. Nell'anno solare corrente i viola si sono classificati terzi assoluti con 68 punti, a due sole lunghezze dalla tanto incensata Roma. Irraggiungibile l'Inter con 92 ma in questo caso si parla probabilmente di un altro sport. Di contro la prestazione del rumeno contro il Cagliari è stata mirabolante, roboante, esaltante (ci fermiamo qui per non stancare con questo esercizio di enfasi ma gli aggettivi si sprecherebbero), praticamente una sorta di "One Man Show". Per i poco avvezzi alla terminologia anglosassone (ahimè sempre più presente nel lessico quotidiano degli italiani) diciamo che la definizione “One Man Show” si attaglia a quei mattatori dello spettacolo che, da soli, senza essere affiancati da chicchessia, riempiono la scena riuscendo ad interpretare più ruoli in più situazioni. Facendo qualche esempio, pensiamo al Fiorello dei giorni nostri o per andare a ritroso nel tempo ad attori come Gigi proietti o il mattatore per definizione, Vittorio Gassman. Oggi Mutu è sembrato riempire il rettangolo verde del Franchi da solo, con i compagni che fungevano da comparse messe lì per fare da testimoni alle sue imprese, ed ha spaziato da prodezze tecniche, a polemiche striscianti (delle quali, lo diciamo subito, ne avremmo fatto volentieri a meno), e slanci di generosità verso il “suo” pubblico, ovvero
A margine di questo, la sceneggiata verso la tribuna rea di averlo fischiato pochi minuti prima per aver perduto malamente un pallone. Siamo onesti, quest’ultima prodezza è sembrata fuori luogo ma Mutu, ormai abbiamo imparato a conoscerlo, gioca ogni partita sul filo dei nervi ed è consapevole di essere il leader indiscusso di questa squadra che quindi, sente anche una sua creatura. Da qui nasce il fastidio (eufemismo) provato nel percepire l’insoddisfazione di una parte del pubblico per una prestazione nella quale stava mettendo tutto se stesso. Analizzando il fatto tecnico, fino dal fischio d’inizio dell’esordiente Russo si era visto un Mutu reattivo, mobile, pronto a prendere iniziative anche coraggiose, e che cercava ripetutamente la conclusione in porta. La Fiorentina ha provato a giocare ed a curare le trame offensive studiate in allenamento ma si è dovuti ricorrere a delle prodezze personali per portare il risultato a casa. Mutu non è nuovo a questo tipo di partite ed il rischio è che il rendimento della squadra si appoggi esclusivamente sulla prestazione del rumeno fornendo allo stesso tempo un alibi ed un paracadute agli altri componenti della rosa. Mutu protagonista anche in settimana con la dichiarazione circa la sua intesa con gli altri attaccanti della Fiorentina. “Pazzini è molto bravo ma io, per caratteristiche fisiche, mi trovo meglio con Bobo Vieri…mi ricorda Luca Toni". Parole che hanno fatto rumore ma che alla fine sono state accettate di buon grado perché pronunciate da uno dei tre fuoriclasse viola (il rumeno, Frey e da stasera anche Santana). Lo stesso Prandelli ha ammesso che i grandi giocatori si possono permettere certe osservazioni che servono di monito e stimolo per la società d’appartenenza, e che dalla stessa società sono tenute in grande considerazione.
In conclusione, visto che siamo alla vigilia di Natale, potremmo dire che ieri al Franchi la Fiorentina ha fatto “cinquina” in attesa del tombolone di Natale. Ovviamente gran cerimoniere il fenomeno di Calinesti che probabilmente si improvvisa anche battitore per l’estrazione dei numeri. Da parte nostra i migliori auguri a tutti voi, per un 2008 viola pieno di soddisfazioni, un augurio particolare a Pazzini affinché possa superare il suo momento di difficoltà ed uno sentitissimo per il mister Cesare Prandelli anche lui, suo malgrado, protagonista di un altro momento di difficoltà. Forse per lui il peggio è passato, forse la ragione sta prendendo il sopravvento sull’emozione conscio che l’ineluttabile, deciso dal destino, è una scure che prima o poi si abbatte su tutti noi. L’unica incognita sono i tempi ed i modi, e siamo comunque felici che il mister abbia (apparentemente) riacquistato una parvenza di sorriso. Forse, ed è bello crederlo, una parte di merito va anche al protagonista del “One Man Show”.