"OCCHI PUNTATI SU", Cesare Prandelli e... la quiete "prima" della tempesta

14.12.2009 00:51 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: www.stefanoborgi.it
"OCCHI PUNTATI SU", Cesare Prandelli e... la quiete "prima" della tempesta
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Non è da lui. Il Prandelli che abbiamo visto sabato in sala stampa (al Franchi) e ieri (sempre in sala stampa, stavolta al Bentegodi) non ci piace, non ci convince, anzi...ci preoccupa. L'impressione è quella di una calma studiata, una tranquillità che va a braccetto con la rassegnazione, insomma...una sorta di quiete prima della tempesta. E già, perchè se la celebre frase del Leopardi recitava al contrario (la quiete, secondo il poeta di Recanati, arrivava "dopo" la tempesta) noi ci permettiamo l'inversione dell'avverbio e paventiamo un Prandelli sereno e controllato prima di sbottare...diciamo intorno a fine gennaio. Il riferimento non è casuale perchè per quella data Corvino dovrà aver rimpolpato a dovere la rosa della Fiorentina, se non nel numero ("il numero di 23 elementi è perfetto" ebbe a dire il mister viola pochi giorni fa) quantomeno nella qualità, sopratutto delle riserve. In caso contrario temiamo fortemente che la quiete (anche oggi Prandelli dopo la sconfitta si è così espresso: "Non posso chiedere di più a questi ragazzi...") si trasformi in tempesta con conseguenze nefaste che nemmeno vogliamo immaginare (dimissioni?). Ricordiamo, fra l'altro, come nel gennaio scorso il divorzio tra Prandelli e la Fiorentina fu lì, ad un passo. Provviddenziale una riunione carbonara fra il tecnico bresciano, Mencucci, Corvino ed Andrea della Valle nella quale si gettarono le basi per le cessioni di Melo, Almiron, Prandelli disse basta ad acquisti avventurosi (le famose corvinate), e basta con elementi destabilizzatori  chiedendo ed ottenendo lo sfoltimento della rosa. Se ne andarono Pazzini, Osvaldo, Cacia... e Prandelli tornò in sella, più forte di prima.

Quest'anno il messaggio è stato meno circospetto e più diretto: siamo in emergenza, urgono rinforzi. Passo e chiudo. Del resto è inutile che qualcuno si nasconda in nome di un inutile (e dannoso) quieto vivere piuttosto che di un insulso buonismo di facciata: la rosa della Fiorentina è corta, e se proprio non vogliamo definirla tale diciamo che è ristretta. Tradotto in soldoni significa che tolti gli undici titolari, le alternative sono insufficienti e finiscono per giocare sempre gli stessi anche se in condizioni precarie. Ieri contro il Chievo sono scesi in campo Donadel con la febbre (e infatti è uscito distrutto dopo solo mezzora), Vargas e Marchionni in condizioni precarie (l'ex juventino, ben presto, ha cominciato a toccarsi la gamba) Dainelli, anch'esso febbricitante (e si è visto). E' stato risparmiato il solo Frey, e forse ieri si è capito perchè la difesa della Fiorentina è da anni tra le prime del campionato. Serve un centrocampista (lo ha detto anche Donadel: "Siamo in tre per due ruoli, forse qualcun altro ci vorrebbe)", serve un difensore se Natali se ne vuole andare, serve come il pane un vice Gilardino. Il Gila sta lassù, abbandonato a se stesso mentre lotta contro i mulini a vento (leggi difensori avversari) ma sopratutto gioca sempre, in qualsiasi condizione fisica e di forma, senza marcare mai vista.  Ha dietro di se un ectoplasma di nome Castillo ma è come se non ci fosse nessuno. In verità qualcuno ci sarebbe, e questi si chiama Babacar, piuttosto che Carraro per il centrocampo, oppure Camporese per la difesa...tutti ragazzi del 92' o, come Babacar, del 93' che già hanno dimestrato il loro valore nella nazionale under 19. Schierarli sarebbe un azzardo, è vero, ma chi non risica...

Quello sui giovani è un discorso che ci porterebbe lontano e, sinceramente, è l'unico difetto che troviamo nella gestione Prandelli. Manca poco ormai, sabato 19 c'è il Milan poi la sosta. Quindi si riprende con il Siena, Bari in casa e poi il ritorno che inizia ancora al Franchi, col Bologna. Nel frattempo gennaio sarà finito, ci sarà il "redde rationem" ed allora sapremo molto di più sul futuro della Fiorentina.