"OCCHI PUNTATI SU", ADV e gli orfani di Mutu
E alla fine è arrivata anche la sentenza di Andrea della Valle: "Mutu ci ha messo nei guai..." Si perchè, se c'era una speranza di raddrizzare una stagione piegata dagli infortuni, questa si chiamava proprio Adrian Mutu, tutto il resto non conta. E invece... ADV arriverà pure dietro a "patron" Diego, sarà pure il presidente dimissionario, sarà pure quello che si defila quando c'è una grana da risolvere (vedi calciopoli piuttosto che la recente querelle sulla convenzione), ma la sua parola pesa, eccome. Chi può, si vada a riguardare l'espressione di Andrea all'uscita da Franchi ieri sera. Un cane bastonato avrebbe avuto di certo una cera migliore e se, per assurdo, questo può far temere un disimpegno della famiglia figlio della delusione e dell'obiettivo Champions oramai lontanissimo, dall'altra garantisce sul futuro viola visto il totale e certificato coinvolgimento psico-emozionale del più giovane dei fratelloni marchigiani. In Andrea della Valle ho rivisto me da bambino dopo una sconfitta all'allora stadio "Comunale" contro la Juventus: era il 1979, 90' minuti in area bianconera, un rigore sbagliato da Ezio Sella e poi...il povero Gaetano Scirea, che a 10 minuti dalla fine, firma l'immeritato 1-0 per la Juventus. Come me, migliaia di altri bambini hanno subito con tempi e modi diversi umiliazioni simili, delusioni che si possono sfogare solo col pianto (come feci io, non me ne vergogno a dirlo), piccoli traumi giovanili che segnano la fragile esistenza del tifoso. Ecco, ieri sera abbiamo visto il bimbo Andrea della Valle uscire distrutto dalla tribuna e, con tutta probabilità, andare a letto senza cena perchè certe sconfitte tolgono anche la fame.
Da quì, però, la Fiorentina può ripartire o meglio, continuare il proprio cammino che non si ferma ad una sconfitta assurda contro la Roma bensì prosegue più forte di prima. Lo spunto nasce propriio dalla prova contro i giallorossi alla quale (sembrerà una banalità, ma è così) è mancato solo il gol. "Ti sembra poco?" potrebbe dire qualcuno. "Ci mancherebbe, nel calcio è tutto" rispondiamo noi. Ed è quì che si inserisce il tema di Adrian Mutu e la genesi del nostro titolo "Gli orfani di..." Dopo l'esordio di Bologna alla prima di campionato, dove contribuì fattivamente realizzando il gol del pareggio, il "fenomeno" si era defilato complice la tegola sulla testa della multa FIFA ed un infortunio (l'ennesimo) al ginocchio. Qualche comparsata in Champions League (redditizia, visti i gol col Debrecen e la buona prova contro il Liverpool in casa) e poco di più. Fino all'intervento al menisco ed il rientro il 6 gennaio a Siena. Da lì una serie di prove mirabolanti e gol decisivi tra campionato e coppa Italia risultando il vero valore aggiunto della Fiorentina versione 2010. Poi il patatrac, la sibutramina questa sconosciuta, la sospensione e ciò che seguirà. La Fiorentina, con un Gilardino in evidente debito d'ossigeno, naufraga, non segna, produce ma la palla non entra e piano piano scivola sempre più giù fino a ritrovarsi 11esima (seppur con una partita in meno) a -7 dalla Champions , con 8 squadre davanti e ad un passo dall'eliminazione in coppa Italia. Chi sono gli orfani di Mutu? La Fiorentina nel suo insieme perchè se, da un lato, la presenza di Mutu inibisce qualche elemento tipo Vargas, Pasqual, Montolivo, lo stresso Gilardino che preferisce giostrare da solo al centro dell'attacco, dall'altra garantisce quella piacevole sensazione di veder risolta la partita in qualsiasi momento. Ma non solo: impaurire l'avversario, ed offrire una valida alternativa al "Gila" (vedi il modulo con Jovetic che funzionò alla grande contro il Liverpool a Firenze) permettendo al centravanti di Biella un sacrosanto turn-over. Sono arrivati Keirrison, Seferovic, Ljajic, tutti giovani di belle speranze che (Prandelli se lo augura) potranno dare un pò di respiro a Gilardino. Con la Roma sarebbe bastato un Gilardino al 50% per vincere la partita mentre quello che è sceso in campo non era nemmeno al 20%, al 10%... non era niente. Ha ragione Andrea della Valle..."Mutu ci ha messo nei guai". Adesso tocca a Prandelli e ad il resto della squadra fare quadrato, reagire e non gettare via una stagione nata bene ma che si sta rovinando malamente.