"AMARCORD", C'era una volta...
C'era una volta la Fiorentina, una squadra che si era salvata all'ultima giornata dopo mille peripezie e mille vessazioni arbitrali. Scoprimmo dodici mesi dopo che tutto questo avrebbe avuto un prezzo, salatissimo, pagato fino all'ultimo punto di penalizzazione. C'era una volta un allenatore, tale Cesare Prandelli da Orzinuovi che, dopo aver commosso un mondo, quello del calcio, per niente avvezzo alle vere scelte di vita, arrivò a Firenze con idee nuove, entusiasmo a piene mani e voglia di stupire. Insieme a lui 11 ragazzi, più o meno giovani, più o meno famosi, innamorati di Firenze e della maglia viola, con i quali costruì un sogno durato 5 anni. C'era una volta un portiere, francese d'origine ma fiorentino d'adozione che a tratti pareva insuperabile ed una difesa che per quattro anni è stata tra le migliori d'Italia e che adesso prende gol da 17 partite consecutive. C'era una volta un “fenomeno” di nome Adrian Mutu che con le sue giocate, il suo estro, i suoi gol si era meritato la maglia numero 10 e che adesso si è perso tra pasticche, squalifiche e carte bollate.
C'era una volta un presidente che, bontà sua, non è mai salito in balaustra ma con il suo tifo, la sua partecipazione, la sua genuinità ci ha fatto credere di poter stare al tavolo con le grandi d'Europa. C'era una volta un fortino chiamato Stadio "Artemio Franchi" che solo pochi mesi fa ha stritolato colossi come Liverpool e Lione e la “Fiesole” che cantava e tifava dall'inizio alla fine meritandosi l'appellativo di "curva più bella d'Italia". E c'era una volta un centravanti di nome Alberto Gilardino per il quale era stato coniato il detto... “gila e rigila segna sempre lui” e che adesso vaga sperduto alla ricerca del tempo che fu. C'era una volta una squadra che non mollava mai, che vinceva le partite al 90', che aveva accarezzato a lungo un sogno europeo e che voleva andare a Madrid a riprendersi quella coppa sottrattagli ingiustamente nel maggio del 57'. Se la Fiorentina ritroverà tutto questo, se riacquisterà la voglia e l'orgoglio di rappresentare 40.000 cuori viola che stasera batteranno per lei, allora Firenze può sognare ancora.