DI GENNARO A FV, IN ESTATE TABULA RASA. BERNA VIA PER 60 MLN
Mancano sei giornate al termine del campionato, ma è già tempo di pensare al futuro. Per parlare di Fiorentina a 360°, la redazione di Firenzeviola.it ha contattato in esclusiva l'ex centrocampista viola e della Nazionale, ora opinionista di spicco di Sport Mediaset, Antonio Di Gennaro:
Cosa pensa della stagione di Sousa?
"Considerando che l'Europa è un traguardo ancora raggiungibile ma molto complicato e considerando cosa ha gettato al vento nella seconda parte della stagione scorsa, la valutazione su di lui non può essere positiva. Penso che sia un buon allenatore, ma che dopo il gennaio del 2016 e quel mercato 'sciagurato', non sia più riuscito a dimostrare il proprio reale valore. Anche in chiave mercato, se ha valorizzato dei giovani come Bernardeschi e Chiesa e rilanciato Kalinic a livello europeo, ha anche deprezzato giocatori come Ilicic, Badelj e Vecino. Questo non è certo un bene per il club, vista la rifondazione che dovrà realizzare la prossima estate a livello di rosa".
Sarri, Spalletti, Di Francesco e Pioli: tra sogno e realtà, chi si aspetta sulla panchina viola del prossimo anno?
"I primi due sono sogni, perché a parole possono anche dire di essere attratti dalla Fiorentina per questioni affettive, ma poi la realtà è sempre un'altra. Pioli non sono sicuro che lascerà l'Inter, mentre Di Francesco dovrebbe comunque affacciarsi a una piazza come quella di Firenze con grandi ambizioni e grande voglia. Il passo dal Sassuolo alla Fiorentina è grande, saprebbe in ogni caso di andare incontro a un rischio".
Se fosse lei a decidere, chi prenderebbe?
"Non mi posso mettere nei panni di Corvino, è già complicato per lui, però posso dire che se davvero aveva messo in cima alla lista Giampaolo, aveva preso la strada giusta. Poi il tecnico della Samp ha rinnovato e dunque non potrà arrivare, ma lui mi sembrava davvero l'ideale per i viola. Pioli e Di Francesco sono altri due tecnici perfetti per un progetto a medio-lungo termine. Con tre anni di contratto potrebbero seguire le orme di Prandelli. Poi, anche se gli auguro di restare all'Inter, sarei davvero contento di vedere Pioli nuovamente a Firenze. Lui è un amico e penso che abbia le capacità per giocarsi un'opportunità del genere".
Cosa si aspetta dal mercato della prossima estate?
"Secondo me a parte Bernardeschi, Chiesa, Astori, Sportiello e poco altro, ci sarà da fare tabula rasa dell'attuale rosa. Il compito è difficile ma il ciclo è da rifondare partendo dalla colonna vertebrale della squadra: un centrale, un regista e una punta vera in caso di cessione di Kalinic".
Quindi è sicuro che Bernardeschi resterà alla Fiorentina?
"No, assolutamente. Penso anzi che se dovesse arrivare un club pronto a spendere 50-60 milioni debba essere ceduto subito. Per una società come la Fiorentina sarebbero tanti soldi, che messi insieme a una potenziale cessione di Kalinic potrebbero permettere ai viola di incassare fino a 100 milioni. Una cifra incredibile che permetterebbe a Corvino di costruire una squadra pronta sia per il presente che per il futuro".
Un ultimo pensiero su Antognoni e il suo ritorno a Firenze.
"E' stata una decisione giustissima sia da parte del club che da parte dello stesso Giancarlo. Può avere un ruolo fondamentale anche sul mercato: deve far sentire la sua presenza e soprattutto mostrarsi a chi arriverà, per far comprendere l'importanza della società viola e della sua storia. Deve capire e intraprendere al meglio il ruolo che il club gli ha cucito addosso".