CANNELLA A RFV, Pradè una garanzia per i viola
Il direttore sportivo Giuseppe Cannella ha parlato ai microfoni di Radio FirenzeViola, durante la trasmissione "Chi si compra" per parlare del mercato della Fiorentina e non solo: "L'Arabia saudita mi ricorda quello che è successo in Cina. La speranza è che con i soldi dell'Arabia e della Premier si possa migliorare il mercato italiano, anche se ci si muove sempre più all'estero rispetto che in Italia".
Cosa si aspetta dal mercato Fiorentina?
"La Fiorentina ha l'esperienza di Daniele Pradè e il patrimonio di Commisso. Mi ricorda De Laurentis con il Napoli, che poi ha ottenuto tantissimi successi. Sono amico di Pradè e so quanto si applica per migliorare la sua squadra. Ora bisognerà vedere anche Italiano".
Italiano è la prima volta che milita per tre anni nella stessa squadra.
"Io mi auguro che sia l'anno della consacrazione. Nel caso cosi fosse allora ci sarà da fare un plauso alla dirigenza. La società investe nelle infrastrutture e non è cosa da poco, poi ha delle linee precise".
Si parla di Dia, lei che ne pensa?
"Dia è un giocatore duttile, può fare tutti i ruoli. Italiano ha un modo di giocare molto offensivo e lui è ideale per quel tipo di gioco. È difficile trovare giocatori così, che possono ricoprire tutti i ruoli in un reparto".
Dia al posto di uno tra Cabral e Jovic, quanto migliorerebbe l'attacco della Viola?
"Questo è un discorso che deve fare l'allenatore. Jovic dall’esterno sembra poco propenso al sacrificio al contrario di Cabral. La Fiorentina non è soddisfatta non delle qualità tecniche ma dell'impegno".
Ultimamente la Fiorentina sta monitorando anche Gnonto. Secondo lei potrebbe tornare in Italia o no?
"Non lo so ma lui ha le qualità tecniche e fisiche adatte alla Fiorentina. Lui ha ancora l'amore pe la patria ed essendo un 2003 non penso ci siano problemi di ingaggio. Io sarei un propenso per un ritorno. Sarei molto felice se tornasse in Italia perché stimolerebbe anche gli altri giovani".
Su Pradè arrivano critiche per la sua non vicinanza allo scouting. Cosa si aspetta da lui?
"Daniele ha un'esperienza calcistica molto profonda. Ha avuto esperienza alle giovanili della Roma, quindi ha confidenza anche con i giovani. Lui sa a chi chiedere e chi rivolgersi. Daniele non è molto loquace e non gli piace molto apparire, questo è un difetto nel calcio di oggi ma per quanto mi riguarda è anche un pregio".