A. CANOVI A FV, EYSSERIC? FRASI NORMALI IN FRANCIA, NON IN ITALIA. BRAVO PIOLI A CAPIRLO

Esclusiva di FirenzeViola.it
17.12.2018 20:00 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
A. CANOVI A FV, EYSSERIC? FRASI NORMALI IN FRANCIA, NON IN ITALIA. BRAVO PIOLI A CAPIRLO
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© foto di Sara Bittarelli

Gran parte della Fiorentina parla francese, e questa non è una novità. La lingua di Voltaire e Rousseau è quella parlata da due grandi protagonisti della vittoria di ieri, Lafont e Dabo, autore del terzo ed ultimo gol viola. Da Oltralpe arriva anche quell'Eysseric che nella passata settimana ha lasciato intendere di voler maggiore spazio, nel corso di un'intervista rilasciata in patria. Proprio partendo dalle dichiarazioni e dal futuro dell'ex Nizza, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva su questi ed altri temi il procuratore specializzato nell'area francese, Alessandro Canovi.

Canovi, come giudica queste parole? Pensa che allontanino in qualche modo il giocatore per gennaio?
"Noto che certi stranieri sono un po' incauti. Una dichiarazione del genere in Francia non avrebbe suscitato alcun problema, ma in Italia c'è una visione diversa delle cose, più collettiva. Fa parte dello spirito sportivo francese accettare che un atleta punti alla propria realizzazione. Bravo dunque Pioli per sensibilità ed intelligenza: ha capito l'inesperienza che stava dietro quelle dichiarazioni. Gli ha mandato il segnale che conta su di lui".

Parlando di mercato, cosa crede ci sia da aspettarsi a gennaio?
"La squadra è tornata ad acquisire certezze, ma penso che qualche piccolo rinforzino qua e là possa starci: qualcosa si muoverà. Il mercato di riparazione si chiama così non a caso: si ripara ad errori estivi, o eventuali infortuni".

A proposito dei primi, come primo nome viene quello di Pjaca...
"Serve comunque pazienza, pur non andando ad incidere sulle prestazioni della squadra. Ci sono mille aspetti che non conosciamo. Anche Simeone però deve tornare quello dell'anno scorso".

Lafont ieri ha compiuto una parata salva-risultato, rispondendo a qualche critica arrivata sul suo conto. Lei come valuta quest'operazione, ad oggi?
"Penso ancora che sia un grandissimo investimento. In Francia se ne parla da quando ha 16 anni, per potenzialità e doti. L'età ovviamente porta a commettere certi errori, ma vedo che anche portieri ben più esperti stanno sbagliando e non poco. Capita. In patria viene considerato come un futuro titolare della nazionale. E parliamo di una federazione che ha portato a cinque finali i Bleus negli ultimi trent'anni, nonostante le critiche al campionato che sento spesso".

Infine Dabo: il gol segnato ieri può rilanciarlo?
"Mi ricorda la parabola di Veretout lo scorso anno. Ci vedo similitudini, ed è in un ambiente, quello della Fiorentina, ottimo per struttura ed allenatore".