VIOLA CONTRO IL PARMA E L’EMERGENZA IGOR, L’INFORTUNIO È ROBA SERIA. LA SQUADRA HA BISOGNO DI AIUTO: BISOGNA ISCRIVERSI AL PARTITO DELLA SALVEZZA. NEI MOMENTI CRITICI FIRENZE È UNICA
E’ un momento delicatissimo per la Fiorentina, inutile girarci attorno. Due sconfitte consecutive, una sola vittoria nelle ultime sei partite, quarto peggior attacco del campionato, classifica che poggia su fondamenta di argilla, infermeria affollata, la paura che blocca le gambe. C’è altro per alimentare l’ansia? Lo scenario è questo. Disarmante, inquietante, ma non è possibile voltarsi indietro per sfuggire dal suo sguardo severo. La realtà va guardata negli occhi con le armi rimaste a disposizione, pensando di farcela.
Ribery squalificato, Castrovilli e Igor con guai fisici, non disponibili. Bonaventura in recupero, Kouame vedremo. Ecco la lista che fa tremare i polsi alla Fiorentina.
Igor è quello messo peggio di tutti, con due lesioni muscolari che minano il suo finale di stagione. I dubbi che possa aver chiuso qui il suo campionato sono legittimi. Anche se vorremmo sbagliarci di grosso. Meglio scacciare i cattivi pensieri che danzano in un valzer avvilente. Castrovilli se la potrebbe cavare in un paio di settimane. Bonaventura di nuovo titolare dovrebbe assicurare un innesto di qualità. Per Kouame c’è incertezza, ma al fianco di Vlahovic è pronto Eysseric. Per Kokorin, invece, servirà pazienza: la sua prestazione con la Roma è stata impalpabile. Sasha è indietro, ma questa storia nota. Occorrerà un po’ di tempo per averlo in forma e soprattutto integrato in un contesto calcistico così distante dalle sue abitudini.
La Fiorentina domani affronterà il Parma e l’emergenza. Situazione complicata, eppure i viola dovranno trovare la forza di reagire pensando che questa partita non potrà essere sbagliata. Pensando pure un’altra cosa: una vittoria, se possibile un’altra ancora, non consentiranno comunque alla Fiorentina di staccare il piede dell’acceleratore. Ha ragione Prandelli: ci sarà da soffrire fino all’ultima giornata quando i viola voleranno in Calabria a casa del Crotone che potrebbe essere già spacciato. Prima di quell’impegno scontri diretti in trasferta e grandi al Franchi, insomma anche il calendario non è simpatico. Però nell’era del fattore campo saltato come un sughero spinto dalle bollicine, non dovrebbero esserci elucubrazioni su gare casalinghe ed esterne. Le considerazioni purtroppo sorgono naturali perché la Fiorentina, per adesso, continua ad avere problemi in trasferta come se gli stadi fossero pieni di persone: unica vittoria a Torino contro la nemica di sempre lo scorso 22 dicembre (0-3), poi notte fonda.
Arriverà il tempo dei processi, adesso è quello del partito della salvezza, servono iscrizioni di massa. Non resta altro da fare. La squadra va aiutata in questo percorso, accompagna sulla strada giusta. Anche perché solo chi va in campo può tirare fuori dai guai tutti gli altri. I gol balordi presi dalla Fiorentina sono la prova più nitida della paura. Soprattutto nei minuti finali subentra l’incertezza tipica di chi è insicuro. Come se ne esce? Non è semplice, ma è chiaro come Prandelli abbia un ruolo decisivo nello stare vicino ai propri calciatori, regalando loro qualche certezza e contestualmente scegliendo non il cognome, bensì l’uomo più reattivo in quel frangente. Perché è arrivata anche l’ora delle scelte, senza indugi.
Firenze nei periodi critici diventa unica. Capisce quando conta, annusa il pericolo, cala il suo mantello protettivo e accompagna la Fiorentina alla meta. Sarà così anche stavolta.